Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCLXXII

Sonetto CCLXXI Sonetto CCLXXIII

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SONETTO CCLXXII.


P
Assato è ’l tempo omai, lasso, che tanto

     Con refrigerio in mezzo ’l foco vissi;
     Passato è quella di ch’io piansi et scrissi,
     4Ma lasciato m’à ben la penna e ’l pianto.
Passato è ’l viso sì leggiadro et santo,
     Ma passando i dolci occhi al cor m’à fissi:
     Al cor già mio, che seguendo partissi
     8Lei ch’avolto l’avea nel suo bel manto.
Ella ’l se ne portò sotterra, e ’n cielo
     Ove or trïumpha, ornata de l’alloro
     11Che meritò la sua invicta honestate.
Così disciolto dal mortal mio velo
     Ch’a forza mi tien qui, foss’io con loro
     14Fuor de’ sospir’ fra l’anime beate!