Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCLXIII

Sonetto CCLXII Sonetto CCLXIV

[p. 216 modifica]

SONETTO CCLXIII.


M
Entre che ’l cor dagli amorosi vermi

     Fu consumato, e ’n fiammma amorosa arse,
     Di vaga fera le vestigia sparse
     4Cercai per poggi solitarii et hermi;
Et ebbi ardir cantando di dolermi
     D’Amor, di lei che sì dura m’apparse:
     Ma l’ingegno et le rime erano scarse
     8In quella etate ai pensier’ novi e ’nfermi.
Quel foco è morto, e ’l copre un picciol marmo:
     Che se col tempo fossi ito avanzando
     11(come già in altri) infino a la vecchiezza,
Di rime armato, ond’oggi mi disarmo,
     Con stil canuto avrei fatto parlando
     14Romper le pietre, et pianger di dolcezza.