Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCLXIII
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Sonetto CCLXIII
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SONETTO CCLXIII.
M
Entre che ’l cor dagli amorosi vermi Fu consumato, e ’n fiammma amorosa arse,
Di vaga fera le vestigia sparse
4Cercai per poggi solitarii et hermi;
Et ebbi ardir cantando di dolermi
D’Amor, di lei che sì dura m’apparse:
Ma l’ingegno et le rime erano scarse
8In quella etate ai pensier’ novi e ’nfermi.
Quel foco è morto, e ’l copre un picciol marmo:
Che se col tempo fossi ito avanzando
11(come già in altri) infino a la vecchiezza,
Di rime armato, ond’oggi mi disarmo,
Con stil canuto avrei fatto parlando
14Romper le pietre, et pianger di dolcezza.