Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCLVI

Sonetto CCLV Sonetto CCLVII

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SONETTO CCLVI.


D
Ue gran nemiche inseme erano agiunte,

     Bellezza et Honestà, con pace tanta
     Che mai rebellïon l’anima santa
     4Non sentì poi ch’a star seco fur giunte;
Et or per Morte son sparse et disgiunte:
     L’una è nel ciel, che se ne gloria et vanta;
     L’altra sotterra, che ’ begli occhi amanta,
     8Onde uscîr già tant’amorose punte.
L’atto soave, e ’l parlar saggio humile
     Che movea d’alto loco, e ’l dolce sguardo
     11Che piagava il mio core (anchor l’acenna),
Sono spariti; et s’al seguir son tardo,
     Forse averrà che ’l bel nome gentile
     14Consecrerò con questa stanca penna.