Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCLIX

Sonetto CCLVIII Sonetto CCLX

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SONETTO CCLIX.


Q
Uanta invidia io ti porto, avara terra,

     Ch’abbracci quella cui veder m’è tolto,
     Et mi contendi l’aria del bel volto,
     4Dove pace trovai d’ogni mia guerra!
Quanta ne porto al ciel, che chiude et serra
     Et sì cupidamente à in sè raccolto
     Lo spirto da le belle membra sciolto,
     8Et per altrui sì rado si diserra!
Quanta invidia a quell’anime che ’n sorte
     Ànno or sua santa et dolce compagnia
     11La qual io cercai sempre con tal brama!
Quant’a la dispietata et dura Morte,
     Ch’avendo spento in lei la vita mia,
     14Stassi nè suoi begli occhi, et me non chiama!