Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCCVIII

Sonetto CCCVII Canzone XLVII

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SONETTO CCCVIII.


N
On pò far Morte il dolce viso amaro,

     Ma ’l dolce viso dolce pò far Morte.
     Che bisogn’a morir ben altre scorte?
     4Quella mi scorge ond’ogni ben imparo;
Et Quei che del Suo sangue non fu avaro,
     Che col pe’ ruppe le tartaree porte,
     Col Suo morir par che mi riconforte.
     8Dunque vien’, Morte: il tuo venir m’è caro.
Et non tardar, ch’egli è ben tempo omai;
     Et se non fusse, e’ fu ’l tempo in quel punto
     11Che madonna passò di questa vita.
D’allor innanzi un dì non vissi mai:
     Seco fui in via, et seco al fin son giunto,
     14Et mia giornata ò co’ suoi pie’ fornita.