Le rime della Selva/Parte seconda/Sul limitare
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SUL LIMITARE.
La via finisce. Son giunto
Al tacito limitare.
Il giorno è quasi consunto,
4La luce sta per mancare.
È dunque il giorno sì breve?
Sì fuggitiva la luce? —
Sogno dell’aria, una lieve
8Nube nell’alto si sdruce.
Son giunto. A quale destino?
Per quali obliqui sentieri?
Quando mi posi in cammino?
12Stasera? stamane? ieri?
La soglia squallida è sgombra,
È spalancata la porta:
Di là s’agglomera l’ombra,
16L’ombra ov’ogni luce è morta.
Mi volgo indietro e sogguardo,
Laggiù lontano, là ’n fondo:
Che cosa è mai quel beffardo
20Fantasma di nebbia? il mondo?
È quello il mondo? Sciagura!
Chi dentro vi si travaglia,
Chi l’ama, chi n’ha paura,
24Non può saper quel ch’ei vaglia.
Vano fantasma di nebbia,
Che per parer qualche cosa,
S’agghinda e s’orpella e strebbia
28Come una druda fecciosa.
Vissi. Già vissi? Che feci?
M’illusi, soffersi, amai. —
Quante ne amai? una o dieci?
32Che feci? Forse sognai.
Forse sognai. Poco lieto
In ogni modo fu il sogno:
Torbido, greve, inquïeto
36Alquanto più del bisogno.
Ora quel sogno dilegua;
Ma poi, se un altro sen forma?
Degg’io sognar senza tregua,
40Comunque vigili o dorma?
O limitar, dammi accesso;
O porta, dammi ricetto:
Vi contemplai molto spesso
44Con gli occhi dell’intelletto.
Imperscrutabile, immota,
Di là s’agglomera l’ombra:
Ma non qualcosa vi ruota?
48Ma non qualcosa ne sgombra?
Come ogni lusinga è lunge!
Come ogni sofisma è muto!
Solo un rancore mi punge:
52Vorrei non esser vissuto.
Nell’anima sitibonda
Solo un desio s’infutura:
Veder che cosa nasconda
56L’ombra taciturna e scura.