La soglia squallida è sgombra,
È spalancata la porta:
Di là s’agglomera l’ombra,
16L’ombra ov’ogni luce è morta.
Mi volgo indietro e sogguardo,
Laggiù lontano, là ’n fondo:
Che cosa è mai quel beffardo
20Fantasma di nebbia? il mondo?
È quello il mondo? Sciagura!
Chi dentro vi si travaglia,
Chi l’ama, chi n’ha paura,
24Non può saper quel ch’ei vaglia.
Vano fantasma di nebbia,
Che per parer qualche cosa,
S’agghinda e s’orpella e strebbia
28Come una druda fecciosa.
Vissi. Già vissi? Che feci?
M’illusi, soffersi, amai. —
Quante ne amai? una o dieci?
32Che feci? Forse sognai.