Le rime della Selva/Parte seconda/A un insetto
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A UN INSETTO.
E ancor mi ronzi sul volto?
E ancor mi vieni a stizzire? —
Ecco; alla fine t’ho colto:
4Apparecchiati a morire.
Non sai, minuscolo insetto,
Ch’io sono un tuo superiore
In questo mondo inferiore,
8E che mi devi rispetto?
Non sai ch’io sono un poeta?
Anzi un poeta ortodosso,
Come dire un pezzo grosso
12Tra il filosofo e il profeta?
E non sai che a’ miei comandi
Ho, sto per dir, l’universo,
Mentre in un piccolo verso
16Chiudo sogni grandi grandi?
Ah, così grandi o profondi,
E di sì varie maniere,
Che stupirebbero i mondi,
20Se li potesser vedere!
Invece tu, che sei? Nulla.
Un embrione abortivo,
Un minuzzolo che frulla,
24Un briciolo appena vivo;
Che non capisci nïente,
Che vedi lume a fatica,
E distingui malamente
28Un uomo da una formica. —
Ah, non bisogna, mio caro,
Troppo scherzar con la sorte!
Ora non v’è più riparo,
32E morrai di mala morte.
Morrai!... Ma, perchè tu muoja,
Bisogna ch’io t’assassini....
Oibò! non vo’ fare il boja
36Neanche dei moscerini.
Via, non temere; si giuoca.
Perchè dovrian le mie dita
Scipare quella tua poca,
40Quella tua povera vita?
Ahimè, la vita è una cosa
Troppo terribile e santa!
Tristo chi svellere osa
44Senza ragione una pianta!
Bene il sa chi il libro aperse:
La pianta, l’insetto, l’uomo,
Sono pagine diverse
48D’un solo ed unico tomo.
Tu, s’anche io t’ammazzassi,
Riappariresti al mio fianco,
Seguiteresti i miei passi,
52Come lo spettro di Banco....
No, non avere paura:
Non son nè tristo nè scemo:
Lasciamo far la natura....
56Entrambi un giorno morremo.
Morremo naturalmente: —
E ancora può darsi ch’io
Prima di te, chetamente,
60Dica al dolce mondo addio.
Intanto (io sono in vacanza)
Tu va alle faccende tue:
Il mondo è grande abbastanza;
64Ci possiam star tutt’e due.