Le rime della Selva/Parte prima/Alla cara anima

Parte prima - Alla cara anima

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ALLA CARA ANIMA.


 
Anima mia, gentile
     E cara anima mia,
     Quando volerai via
     4Da questa bolgia vile;

Da questa bassa valle
     Di lagrime e di liti,
     Addove i più puliti
     8Luoghi sono le stalle;

Anima santa, dove,
     Soletta, ten andrai,
     In cerca d’altri guai
     12E di trappole nuove?

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E che farai, disciolta
     Da questa brava spoglia,
     Che, senz’averne voglia,
     16T’obbedì qualche volta?

E forse anche ti diede
     Qualche onesto piacere,
     Di quei che fan godere
     20Un mondo chi ci crede?

Da questa spoglia opima,
     Formata con tant’arte,
     Che ciascuna sua parte
     24Pretende esser la prima,

E con l’altre s’azzuffa,
     E vuol cacciarle in basso,
     Mentre l’anima, ahi lasso!
     28Inutilmente sbuffa,

Suda, e tanto per dire,
     Raccomanda l’accordo?
     Ah, non v’è peggio sordo
     32Di chi non vuole udire. —

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Lo so: non eri fatta
     Pel mondo ove nascesti,
     Pei consorzii indigesti
     36Della prode tua schiatta.

Non eri fatta, no,
     Per la vana fatica,
     Per la voglia mendica
     40Che vorrebbe e non può.

Sempre ti dieder noja
      L’afa, la mezza altezza,
      E quella gran tristezza
      44Che s’intitola gioja.

Sempre ti furon tedio
      Il peso, la misura,
      Il numero, la dura
      48Legge, il termine medio,

Le maledette regole,
      I sillogismi rigidi,
      Gli entusïasmi frigidi,
      52Le teorie pettegole.

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Non eri fatta punto
     Per reggere il fardello
     Della natura e quello
     56Che l’uomo poi v’ha giunto.

Lo so: ma dove andrai?
     Per quel che dire ho inteso,
     Lo spazio è tanto esteso
     60Che non finisce mai.

Se tu sapessi almeno
     Donde ci sei venuta,
     O piuttosto caduta,
     64In questo pianterreno!

Potresti far ritorno
     Alla prima tua patria,
     Com’uno che rimpatria,
     68Stufo d’andare attorno;

E, ravveduto, dice,
     Dopo più d’un confronto:
     Che, che! non mette conto
     72Di cercar la fenice;

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D’ire accattando a prova,
     Lontano, più lontano,
     Quel che si spera invano,
     76Quello che non si trova. —

Il luogo ov’uno è nato
     È pur quello sovente
     Dove più facilmente
     80Si può riprender fiato.

E giova alla salute
     Di chi troppo si rose
     Rivedere le cose
     84Da ragazzo vedute.

Ma il guajo è che non sai,
     (E invano te ne attristi),
     Nè donde qua venisti,
     88Nè dove poscia andrai.

E temo, per finale,
     Che dovunque tu vada,
     Abbia a trovarti, bada!
     92Male, male e poi male.