<dc:title> Le pitture notabili di Bergamo </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Andrea Pasta</dc:creator><dc:date>1775</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Le pitture notabili di Bergamo.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Le_pitture_notabili_di_Bergamo/LXXXII&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20160303131300</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Le_pitture_notabili_di_Bergamo/LXXXII&oldid=-20160303131300
Le pitture notabili di Bergamo - LXXXII - Cappuccine Andrea PastaLe pitture notabili di Bergamo.djvu
Dificata sotto Federico Cornaro Vescovo della Patria l’anno 1625. di picciolo Oratorio che’ll’era davanti, nella maniera che è di presente con tre Altari; e consagrata nel 1636. dal Vescovo Grimani sotto l’Invocazione della Santissima Croce di Cristo. La quale mirasi nobilmente rappresentata dal Zucchi nella Tavola dell’Altar principale, in atto di essere sostenuta da due gran Angeli abbasso, e retta in alto da Angioletti più piccioli, con nel piano la Beatissima Vergine, e i SS. Giovanni Evangelista, Maria Maddalena, [p. 154modifica]Francesco d’Assisi, e Chiara. Le due Storie laterali del Testamento Vecchio furono industriosamente lavorate da Giacomo Cotta. All’Altare che è dalla parte dell’Epistola abbiamo del Mathis di Lorena il Crocifisso, con appiè i SS. Alessandro, Rocco, Antonio di Padova, ec. e davanti a questi, due Divoti espressi al naturale con alcuni Fanciulli, che probabilmente saranno marito, e moglie co’ loro figliuoli. Questo Quadro non è condotto colla maestrìa usata dal Zucchi all’Altar maggiore; contuttocciò n’è tollerabile il disegno, e buono l’impasto, e massime negli accennati Divoti che sembrano di viva carne.
Il Quadro in alto dalla medesima parte, col Redentore pianto dalle Marie, si crede fattura di Alessandro Lanfranchi. Il Quadretto di sotto, in cui è rappresentata la Vergine col Bambino, e San Filippo Neri in abito da Sacerdote Celebrante, è lavoro di Carlo Ceresa, ma inferiore à più altri di quel pastoso e dilicato pennello. La SS. Annunziata, che è il Quadro dirincontro ai due predetti, ha pur essa il suo buono. Di un gusto però assai più fino sì per la nobiltà de’ dintorni e per l’energìa delle tinte, che per l’erudita invenzione e distribuzione delle Figure, è il gran Quadro posto interiormente sopra la Porta della Chiesa; ove si vede espressa la Beata Vergine in Cielo Assunta, e coronata dall’Eterno Padre, e dal Divin Figliuolo in mezzo a una ben intesa moltitudine di Angeli e di Beati: Pittura uscita dalla Scuola del Palma, e donata dalla Casa Piatti alla Chiesa, ove un suo Altare teneva.