Le pitture notabili di Bergamo/IX
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S. AGATA.
IX.
Nel primo Altare a mano dritta il S. Gaetano Tiene portato in gloria dagli Angeli; e sopra di esso l’Ovato colla mezza figura del S. Gio. Batista; sono dipinture non ispregievoli di Domenico Cignaroli Veronese, Fratello del rinomato Gio. Bettino. Alla Cappella che segue il Santo Fondatore dipinto in atto di spirare, è fattura elegante e finita del Cav. Bianchi Milanese; e il di lui Figlio fece il sottoinsù nella volta. I tre Freschi nel Coro, e gli altri quattro nella testata opposta, sono del corretto Giulio Quaglia Comasco. Nella Tavola, che è di contra a quella dello spirante Fondatore, rappresentò il famoso Talpino S. Agata in aria di dolore e di fermezza, nell’atto che il manigoldo, afferratale una poppa con la dentata tanaglia, gliela va strappando dal petto: pittura nel vero che cava le lagrime.
Altro gran Quadro del medesimo Autore è appeso nella Sagrestìa con S. Andrea Avellino celebrante all’Altare, e un Angelo in aria che par fatto da Raffaello. Nel contiguo Stanzinuccio il copioso e studiato Quadretto del Cristo deporto dalla Croce, e pianto dalle Marie, ec. si attribuisce a Lattanzio Gambara Bresciano. Il Fresco nella volta della Sagrestìa è di mano del soprammentovato Quaglia. Poco da qui distante, e dalla medesima banda, è la Chiesa dei
CARMINI.