Le odi di Anacreonte e di Saffo/Dedica
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Traduzione dal greco di Francesco Saverio de' Rogati (1824)
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AL CHIARISSIMO
SIGNORE
Gio. Battista Niccolini
PROFESSORE DI STORIA E MITOLOGIA
BIBLIOTECARIO E SEGRETARIO
nell'Imp. e Reale Accademia
delle Belle Arti
ed Accademico Residente della Crusca.
Domenico Poggiali.
La vaghezza di onorare i valorosi Ingegni con pubblica testimonianza di lode è per gl’inferiori un dolce e lusinghiero sentimento. Osai perciò alcuna volta concepire il divisamento di potervi offerire, ove l’opportunità mi occorresse, un qualche saggio della venerazione mia per la chiara dottrina e per le doti che in voi sì a dovizia risplendono.
Mi sarei nondimeno da siffatto proponimento, mio malgrado, rimasto, se vinto voi dalle inchieste d’Amico comune, interpetre de’ miei sensi a vostro riguardo, non vi foste con quella gentilezza, che vi è sì familiare, arrenduto a permettermi d’intitolarvi la presente edizione.
La modestia, primo fra i pregj che nell’animo vostro risiedono, e la ritrosìa che sentite per indole a qualunque maniera d’encomio, m’interdicon la grata soddisfazione di tributarvene.
Mi ristringo per tanto a sapervi grado della singolar compiacenza di cui mi siete stato cortese col non isdegnare l’offerta mia. Se stessa è di lieve momento in quanto alle tenui cure che per me vi si sono impiegate, vaglia almeno a darvi prova del buon volere che in me sarebbe di maggiori intraprendimenti, ove la scarsezza dell’ingegno mio il consentisse.