Le nozze di Figaro/Atto Quarto/Scena undicesima
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La Contessa, Susanna, Figaro e Cherubino; poi il Conte
Recititativo secco
- Figaro (fra sé)
Perfida! E in quella forma
Meco mentia? Non so s’io vegli o dorma.
- Cherubino (entra cantarellando)
La la la, la la la, la lera.
- Contessa (fra sé)
Il picciol paggio!
- Cherubino
Io sento gente: entriamo
Ove entrò Barbarina.
(scorgendo la Contessa)
Oh, vedo qui una donna!
- Contessa (fra sé)
Ahi, me meschina!
- Cherubino
M’inganno! A quel cappello
Che nell’ombra vegg’io, parmi Susanna.
- Contessa (fra sé)
E se il Conte ora vien? Sorte tiranna!
N. 28 - Finale Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in re.
Andante
- Cherubino (fra sé)
Pian pianin le andrò più presso:
Tempo perso non sarà.
- Contessa (fra sé)
Ah, se il Conte arriva adesso,
Qualche imbroglio accaderà!
- Cherubino (alla Contessa)
Susannetta…
(fra sé)
Non risponde:
Colla mano il volto asconde…
Or la burlo, in verità.
(la prende per la mano, l’accarezza; la Contessa cerca liberarsi)
- Contessa (alterando la voce a tempo)
Arditello! sfacciatello!
Ite presto via di qua.
- Cherubino
Smorfiosa, maliziosa,
Io già so perché sei qua.
- Conte (da lontano, in atteggiamento d’uno che guarda)
Ecco qui la mia Susanna.
- Figaro e Susanna (lontani l’uno dall’altro)
Ecco qui l’uccellatore.
- Cherubino (sempre alla Contessa)
Non far meco la tiranna!
- Susanna (fra sé)
Conte e Ah, nel sen mi batte il core!
Figaro Un altr’uom con lei si sta.
- Contessa (sottovoce a Cherubino)
Via, partire, o chiamo gente.
- Cherubino (sempre tenendola per la mano)
Dammi un bacio, o non fai niente.
- Susanna, Conte e Figaro (fra sé)
Alla voce, è quegli il paggio.
- Contessa (c. s.)
Anche un bacio! Che coraggio!
- Cherubino
E perché far io non posso
Quel che il Conte or or farà?
- Contessa, Susanna, Conte e Figaro (tutti fra sé)
Temerario!
- Cherubino
Oh, ve’ che smorfie!
Sai ch’io fui dietro il sofà.
- Contessa, Susanna, Conte e Figaro (sempre fra sé)
Se il ribaldo ancor sta saldo,
La faccenda guasterà.
- Cherubino
Prendi intanto…
(il paggio vuol dare un bacio alla Contessa; il Conte si mette in mezzo e riceve il bacio egli stesso)
- Contessa e Cherubino
Oh, ciel! Il Conte.
(il paggio entra da Barberina)
- Figaro (fra sé)
Vo’ veder cosa fan là.
- Conte
Perché voi nol ripetete,
Ricevete questo qua.
(il Conte vuol dare uno schiaffo a Cherubino; Figaro in questo s’appressa e lo riceve egli stesso)
- Figaro (fra sé)
Ah! Ci ho fatto un bel guadagno,
Colla mia curiosità!
(a quattro)
- Contessa e Conte (Susanna, che ode lo schiaffo, ride)
Ah! Ci ha fatto un bel guadagno,
Colla sua temerità!
- Susanna
Ah! Ci ha fatto un bel guadagno,
Colla sua curiosità
(Figaro si ritira)
Con un poco più di moto
- Conte (alla Contessa)
Partito è alfin l’audace:
Accòstati, ben mio!
- Contessa
Giacché così vi piace,
Eccomi qui, signor.
- Figaro (fra sé)
Che compiacente femmina!
Che sposa di buon cor!
- Conte
Porgimi la manina.
- Contessa
Io ve la do.
- Conte e Figaro
Carina!
- Conte
Che dita tenerelle!
Che delicata pelle!
Mi pizzica, mi stuzzica,
M’empie di un nuovo ardor.
- Susanna, Contessa e Figaro
La cieca prevenzione
Delude la ragione,
Inganna i sensi ognor.
(Poi a quattro, col Conte che ripete i suoi versi)
- Conte
Oltre la dote, o cara,
Ricevi anche un brillante,
che a te porge un amante
In pegno del suo amor.
(le dà un anello)
- Contessa
Tutto Susanna piglia
Dal suo benefattor.
- Susanna, Conte e Figaro (fra sé)
Va tutto a maraviglia!
Ma il meglio manca ancor.
- Contessa (al Conte)
Signor, d’accese fiaccole
Io veggio il balenar.
- Conte
Entriam, mia bella Venere.
Andiamoci a celar.
- Susanna e Figaro (fra sé)
Mariti scimuniti,
Venite ad imparar.
- Contessa
Al buio, signor mio?
- Conte
È quello che vogl’io:
Tu sai che là per leggere
Io non desio d’entrar.
- Figaro (fra sé)
La perfida lo sèguita:
è vano il dubitar.
(a tre)
- Contessa e Susanna (fra sé)
I furbi sono in trappola,
Cammina ben l’affar.
(Figaro passa)
- Conte (con voce alterata)
Chi passa?
- Figaro (con rabbia)
Passa gente!
- Contessa (sottovoce al Conte)
È Figaro: men vo’.
- Conte
Andate: io poi verrò.
(il Conte si disperde nel folto, la Contessa entra nel padiglione a destra)
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in re.
Larghetto
- Figaro
Tutto è tranquillo e placido:
Entrò la bella Venere.
Col vago Marte prendere,
Nuovo Vulcan del secolo,
Allegro molto
In rete la potrò.
- Susanna (con voce alterata)
Ehi, Figaro, tacete!
- Figaro
Oh, questa è la Contessa…
(a Susanna)
A tempo qui giungete…
Vedrete là voi stessa…
Il Conte e la mia sposa…
Di propria man la cosa
Toccar io vi farò.
- Susanna (si dimentica di alterar la voce)
Parlate un po’ più basso.
Di qua non muovo passo,
Ma vendicar mi vo’.
- Figaro (fra sé)
Susanna!
(a Susanna)
Vendicarsi?
- Susanna
Sì.
- Figaro
Come potria farsi?
(fra sé)
La volpe vuol sorprendermi,
E secondar la vo’.
- Susanna (fra sé)
L’iniquo io vo’ sorprendere;
Poi so quel che farò.
- Figaro (con comica affettazione)
Ah, se Madama il vuole!
- Susanna
Su via, manco parole.
- Figaro (c. s.)
Eccomi ai vostri piedi…
Ho pieno il cor di fuoco.
Esaminate il loco…
Pensate al traditor.
- Susanna (fra sé)
Come la man mi pizzica!
Che smania! Che furor!
- Figaro (fra sé)
Come il polmon mi si altera!
Che smania! Che calor!
- Susanna (alterando la voce un poco)
E senza alcun affetto?…
- Figaro
Suppliscavi il dispetto.
Non perdiam tempo invano,
Datemi un po’ la mano…
- Susanna (gli dà uno schiaffo parlando in voce naturale)
Servitevi, signor!
- Figaro
Che schiaffo!
- Susanna
E questo, e questo
E ancora questo, e questo, e poi quest’altro!
(lo schiaffeggia a tempo)
- Figaro
Non batter così presto.
- Susanna (sempre schiaffeggiandolo)
E questo, signor scaltro,
E questo, e poi quest’altro ancor!
- Figaro
Oh, schiaffi graziosissimi!
Oh, mio felice amor!
(a due)
- Susanna
Impara, impara, o perfido,
A fare il seduttor.
- Figaro (si mette in ginocchio)
Pace, pace, mio dolce tesoro:
Io conobbi la voce che adoro,
E che impressa ognor serbo nel cor.
- Susanna (ridendo e con sorpresa)
La mia voce?
- Figaro
La voce che adoro.
- Susanna e Figaro
Pace, pace, mio dolce tesoro,
Pace, pace, mio tenero amor.
- Conte (fra sé, ritornando)
Non la trovo, e girai tutto il bosco.
- Susanna e Figaro
Questi è il Conte, alla voce il conosco.
- Conte (verso il padiglione in cui è entrata la Contessa)
Ehi, Susanna… sei sorda… sei muta?
- Susanna (sottovoce a Figaro)
Bella, bella! Non l’ha conosciuta!
- Figaro (sottovoce a Susanna)
Chi?
- Susanna (c. s.)
Madama.
- Figaro (c. s.)
Madama?
- Susanna (c. s.)
Madama.
- Susanna e Figaro (sottovoce)
La commedia, idol mio, terminiamo:
Consoliamo il bizzarro amator.
- Figaro (ad alta voce mettendosi ai piedi di Susanna)
Sì, Madama, voi siete il ben mio.
- Conte (fra sé)
La mia sposa! Ah, senz’arme son io!
- Figaro (sempre inginocchiato)
Un ristoro al mio cor concedete.
- Susanna (alterando la voce)
Io son qui, faccio quel che volete.
- Conte (fra sé)
Ah, ribaldi!
- Susanna e Figaro
Ah, corriamo, mio bene,
E le pene compensi il piacer.
(Figaro s’alza, e i due vanno verso il padiglione a sinistra)