Le monete di Venezia/Marino Morosini

Marino Morosini

../Jacopo Tiepolo ../Ranieri Zeno IncludiIntestazione 15 dicembre 2023 75% Da definire

Jacopo Tiepolo Ranieri Zeno

[p. 101 modifica]

MARINO MOROSINI

DOGE DI VENEZIA

1249 -1253.


Dopo che Jacopo Tiepolo ebbe deposto il potere, i correttori introdussero non poche modificazioni ed aggiunte alla Promissione Ducale, fra cui un articolo che imponeva al principe di perseguitare e punire i falsificatori della moneta colle parole: «et si aliquis monetam falsaverit, erimus studiosi ut justificetur et condempnetur falsator»1, che fu riprodotto nelle successive Promissioni.

Fu poscia eletto Marino Morosini, il quale ebbe regno di breve durata e senza avvenimenti d’importanza, tranne la crociata del Santo re Luigi IX di Francia, che cominciò colla presa di Damiata e finì senza alcun risultato utile per la cristianità. Si provvide alla sicurezza della città, ed in quell’epoca vennero istituiti i Signori di notte al Criminale.

Le monete di questo doge sono le stesse coniate dai suoi predecessori, rila per la brevità del principato, sono assai più difficili a trovarsi. Il quartarolo ed il bianco sono monete di esimia rarità, e non sono comuni nemmeno i grossi col nome di Marino Morosini. Sopra di essi si vedono i punti segreti o contrassegni degli zecchieri, già posti su alcuni grossi di Jacopo Tiepolo ed ordinati nel capitolo nono del Capitolare dei massari della moneta, capitolare formato solo nel 1278, ma che conteneva disposizioni in vigore anche prima. Tali segni, che si vedono sul rovescio della moneta, e si distinguono per la [p. 102 modifica]differente forma e per la diversa posizione in cui sono collocati, continuarono ad essere usati per circa un secolo, più tardi furono sostituiti dalle lettere e dalle stelle, e finalmente dalle iniziali dei massari.

Anche di questo doge, come dei suoi predecessori Pietro Ziani e Jacopo Tiepolo e del suo successore Jacopo Contarini, manca il piccolo, o denaro; egli è perciò che l’industria malsana dei falsificatori si è specialmente dedicata a queste monetine, e conviene mettere in guardia i raccoglitori inesperti perchè esaminino con tutta diligenza i pezzi di poco valore, come piccoli, bianchi, quartavoli e tornesi dei secoli XIII e XIV che furono imitati nella famosa officina di L. Cigoi di Udine in modo assai perfetto, e tale da ingannare persino qualche esperto conoscitore che non abbia la opportunità di quei confronti, coi quali si può sorprendere e conoscere la malafede dei falsari.


[p. 103 modifica]

MONETE DI MARINO MOROSINI


1. — Grosso. Argento, titolo 0,965 : peso grani veneti 42 1/10 (grammi 2.178).

        D/ S. Marco che porge il vessillo al doge · M · MAVROCE lungo 1’ asta DVX, a destra · S · M · VENETI ·

        R/ Il Redentore in trono IC XC

2. — Varietà nel D/ · M M · AVROCE
a destra · S · M · VENETI ·

Tav. VI, n° 8.

Segni, o punti del Massari della moneta.

3. — Bianco. Argento, titolo 0,050 circa: peso grani veneti 9 (grammi 0,465): scodellato.

        D/ Croce accantonata da quattro punti
+ · M · MAVROCE · DVX ·

        R/ Busto di S. Marco di fronte + · oo · MARCV oo · V · N ·

Raccolta Papadopoli

4. — Varietà nel R/ + oo · MARCVoo · V · N ·

Museo Bottacin. Tav. VI, n.° 9.
[p. 104 modifica]

5. — Quartarolo. Mistura, titolo 0,003 circa : peso grani veneti 16 (grammi 0,828).

        D/ Nel campo V · N · C · E · posti in croce
+ · M · MAVROCEN9 · DVX

        R/ Croce accantonata da quattro gigli + · oo · MARCVoo ·

Tav. VI, n.° 10.

OPERE CHE TRATTANO DELLE MONETE DI MARINO MOROSINI.


Gradenigo G. A. — Indice citato, in Zanetti G. A. Tomo II, pag. 108, n.° XIX.

Appel J. — Opera citata, Vol. Ili, pag. 1119, n.° 3910.

Schweitzer F. — Opera citata, Vol. I, pag. 83 (115) (116) (117) (118) e tavola.

Biografia dei Dogi — Opera citata Doge XLIV
Numismatica Veneta

Padovan e Ceochetti. — Opera citata, pag. 11.

Wachter (von) C. — Opera citata. — Numismatische Zeitschrift, Vol. III, 1871, pag. 229-230, Vol. V 1873, pag. 193-194.

Padovan V. — Opera citata, edizione 1879, pag. 12 — Archivio Veneto, Tomo. XII pag. 94 — terza edizione 1881, pag. 10


  1. Promissione Ducale 13 giugno 1249, carte 6.