Le mie simpatie
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V
LE MIE SIMPATIE
Voi mi accusate che i miei concenti
nuotano in nembo di troppi fior;
sí, mi son cari questi innocenti,
queste opre belle del Creator.
5In lor si vela tanto mistero
d’amor, di pena, di voluttá,
che ogni movenza del mio pensiero
armoniosa con lor si fa.
Se miro un volto di giovinetta
10dimesso e mesto, puro e gentil,
mi trema in mente la violetta,
che orna le siepi del novo april.
Quando alle spine del nostro esiglio,
caro fanciullo, tu avvezzi il piè,
15svolto dall’urna d’un bianco giglio,
sospira il canto d’intorno a me.
A una sembianza d’allegra sposa,
che in mezzo ai balli gemmata appar,
dall’ondeggiante sen d’una rosa
20profumi e carmi sento esalar.
Ricchezza occulta del trovatore
è un fior rapito da un nero crin,
e quante volte si cela un fiore
nell’amuleto del pellegrin!
25Il fior, ricordo d’una fanciulla,
vive tra l’armi, vola sul mar.
Rose e ligustri copron la culla,
rose e ligustri l’urna e l’altar.
Un giorno fugge, l’altro s’avanza,
30fiorisce il duolo come il gioir;
ha un fior la vita per la speranza,
ha un fior la morte per l’avvenir.
Spargono l’aria, l’ombra e la luce
perle e colori sul tenue vel;
35curvo alla terra, che li produce,
notturni amori mormora il ciel.
In lor si vela tanto mistero
d’amor, di pena, di voluttá,
che ogni movenza del mio pensiero
40armoniosa con lor si fa.