Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti letteratura Le du' porte Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Er canonico novo Li mozzorecchi
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

[p. 186 modifica]

LE DU’ PORTE.

     Er Piovano, dimenica, ha spiegato
Drento a la spiegazzione der Vangelo,
Che ddu’ porte pell’Omo disgrazziato
Sò ssempre uperte: una in Chiesa, una in Cielo.

     Pe’ st’urtima lo dichi chi cc’è entrato:
In quanto all’antra je lo fa ddì er zelo.
Ma cchi nnell’ovo sa ttrovacce er pelo1
Pò aribbatte2 le prediche ar Curato.

     Nun pijjamo le cose a la parola:
Tutte le cose ar Monno hanno du’ facce;
Ma ste du’ porte hanno una faccia sola.

     Tu vva’ a le cchiese de Palazzo: vacce:
E, ssi nun entri pe’ la gattarola,
Vatte a ttrova la porta per entracce.3


Roma, 1 dicembre 1832

Note

  1. “Trovare il pelo nell’uovo„: proverbio, indicante sottigliezza, o scrupolosità di osservazione.
  2. Confutare.
  3. È necessario avere un biglietto d’ingresso alle cappelle papali.