Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti caudati letteratura Le du' mosche Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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LE DU' MOSCHE.

     Tu sta’ attenta a le mosche, Nastasìa,1
Mentr’una nun ze2 move e una cammina,
Che ammalappena questa j’è vviscina,
Je zompa su la groppa e ttira via.

     Accusì3 è la cumprisione4 mia:
Ch’io vedenno5 una femmina, per dina!,
Si nun je do una bbona incarcatina6
Me parerebbe d’èsse in angonia.7

     Lo sa l’Urion8 de Monti s’io sce tiro,9
E lo pò ddì cco ttutta la raggione
Ch’io sò la mosca che vva ssempre in giro.

     E istesso10 lo sa ttutta la Caserma
De Scimarra,11 che ttu ddrent’a l’Urione12
Sei l’antra13 mosca che sta ssempre ferma.

27 ottobre 1833

Note

  1. Anastasia.
  2. Non si.
  3. Così.
  4. Complessione, per «natura» o anche «costume».
  5. Vedendo.
  6. Incalcatina, compressione.
  7. D’essere in agonia.
  8. Rione.
  9. Ci tiro, ci anelo.
  10. Medesimamente.
  11. Il Palazzo de’ Conti Cimarra, presso l’Esquilino. ridotto in oggi a Caserma di soldati.
  12. Rione.
  13. L’altra.