Le cento novelle antiche/Novella LVIII

Novella LVIII

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Di messer Beriuolo cavaliere di corte.


NOVELLA LVIII.


Uno cavaliere di corte, ch’ebbe nome messere Beriuolo, era in Genova: venne a rampogne con uno donzello. Quello donzello li fece la fica quasi in fino all’occhio, dicendoli villania. Messere Barancadoria il vide. Seppeli reo. Venne a quello cavaliere di corte. Confortollo che rispondesse, e facesse la fica a colui che la facea a lui. Madiò1 rispose quelli, [p. 77 modifica]non farò; ch’io non li farei una delle mie per cento delle sue.


Note

  1. madiò; lo stesso che madiè. Il Borghini legge ma dio, e il Manni mad io: ma nel Vocabolario, il qual cita questo passo, sta madiò. Val certamente e corrisponde al mehercule de’ Latini, e al ma foi de’ Francesi.