Giuseppe Gioachino Belli

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Le furtune Papa Sisto
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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LE CATTURE

     M’arrivò inzino a ddì1 un cherubbiggnere2
Che mmó lloro3 li ladri, anche a ttrovalli4
Magaraddio sull’atto der mestiere,
Nun ze5 danno ppiù ppena d’acchiappalli,

     Perch’er Governo se pijja er piascere,
Carcerati che ssò,6 dd’arilassalli;7
E un ladro er giorn’appresso è un cavajjere,
Che ffischia bbrigadieri e mmaresscialli.

     Dimola8 fra de noi, for de passione,
Ner rissciojje9 li ladri e ll’assassini
Me pare ch’er Governo abbi raggione.

     Li locali sò10 ppochi e ppiccinini,
E ssenz’ariservà cquarche ppriggione
Dov’ha da mette11 poi li ggiacubbini?

9 aprile 1834

Note

  1. Sino a dire.
  2. Carabiniere: milizia di polizia corrispondente ai Gendarmi.
  3. Che ora eglino.
  4. Trovarli.
  5. Non si.
  6. Sono.
  7. Rilasciarli.
  8. Diciamola.
  9. Risciogliere.
  10. Sono.
  11. Mettere.