Le antichità Romane (Piranesi)/4-VI
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A Avanzo del Mausoleo d’Elio Adriano Imp.re oggi ridotto nella principal Fortezza di Roma, chiamata Castel Sant’Angelo. Quale sia stato Quest’insigne, e sopra ogn’altro superbo sepolcrale Edifizio, quantunque leggasi presso de’ Scrittori antichi, e moderni, pure non ostante a pena si può formare un’adequata idea della sua grand’estensione, e magnificenza, mentre rimasto essendo, come uno spolpato scheletro, nulla affatto ritiene della sua primiera sembianza. Certam.te innalzavasi egli sopra d’un gran Bassam.to quadrato a guisa d’altissima Torre rotonda di tale ampiezza, che il diametro del piano nella sua sommità da un tiro di pietra a fatica si potea oltrepassare; coperto tutto all’intorno di ricchi marmi, ornato di numerose statue, rappresentanti, uomini, cavalli, carri, e c. scolture le più pregiabili, che Adriano abbia raccolte nel giro, ch’Egli fece per l’Imperio Romano: Ora smantellato dalla cima sino al piano non solo de’ suoi ornamenti, ma ancora de’ marmi, resta quale si vede un gran Masso difformato.
Da A sino a B, i Sommi Pontefici nel ristabilirlo per Fortezza hannno fatto ricoprire di mattoni Questa Parte, piantandovi poi di sopra le Fabbriche e le Abitazioni, che al presente si veggono. Da B sino a C, Corsi di grossi Perperini infranti, e guasti.
D Bassamento quadrato.
Osservisi lo spazioso Piano E, che gira intorno al gran Masso: sopra codesto Piano è verisimile, che possassero de’ vasti Portici, i quali ornassero la parte infer.e del Mausoleo; e dall’estensione del Bassam.to si può capire a qual altezza maggiore, che non è al presente, giugnesse la gran Mole; anzi potrebbesi rispetto al detto Bassam.to assegnare alla stessa Mole qualche proporzionata altezza, per lo meno tre volte tanto, quanto è alto il Fondamento, cioè da F sino a G. H Tre Corsi di Peperini scarpellati di modo, che sembrano essere porzione di una Volta de’ Portici, come alcuni han creduto, ma da me bene considerati, furono così tagliati per ornam.to alla nuova Rocca.
I Piano moderno dentro al Castello.
K Corsi di marmi interrati col gran Bassamento.
L Piano antico.
M Fondamento speronato, costruito a corsi di grossi Peperini, Travertini, e Scaglie, o Rottami di pietre con regolati intervalli disposti; et i Corsi delle Scaglie ogni tale spazio sono da grosse Pietre legati, e concatenati insieme. Negli angoli gli Speroni sono di maggior’estensione, ed aggetto, che quei ne’ lati: tutti poi fortificati, e controspinti da un ben’inteso contrasto di Archi, formati di Peperini incastrati. Questo Fondam.to considerabile per la materia, per il lavoro, per la sua estensione, e profondità, niente meno era neccessario per sostenere una Mole sì grande, e tale, che avesse a durare, secondo l’idea del Fondatore, per tutti i secoli avvenire. Stabilito il gran Fondam.to per il Sepolcro, e trovandosi preparata da questa parte una gran resistenza, pare, che l’Imp.e più facilm.te siasi indotto a fabbricare il Ponte, per unire il suo Mausoleo al Campo Marzo. Se poi l’Imp.e per fare codesti massicci Fondam.ti al suo Ponte, abbia divertito il Fiume altrove, apertogli un nuovo alveo, come alcuni asseriscono, oppure in tempo d’estate, quando l’acqua è più bassa, egli abbia ristretto con Palizzate il letto allo stesso, facendolo alternatam.te scorrere da una parte, sinchè piantato si fosse il sotterraneo Fondo nell’altra, come altri affermano, poco o nulla importa. L’uno e l’altro certam.te fu facile impresa ad un Monarca sì possente, ed insieme valentissimo Architetto, il quale ha saputo, e potuto in quest’Opera accoppiare ad un tratto maravigliosam.te la Bellezza, e la Forza. In fatti per l’una e per l’altra al giorno d’oggi si ammira questo nobilissimo, e leggiadro Ponte, il quale conservasi stabile intatto contro l’urto di frequent’innondazioni per il corso di tanti secoli. Non fo particolar menzione delle sue parti, avendo usata ogni diligenza, per quanto ho potuto, di farle apparire sopra le Tavole presenti delineate con distinzione, lasciati gli Ornam.ti come quelli, che non sono antichi. Noterò bensi un’Osservazione fatta sopra i Cunei dei tre Archi di mezzo. Codesti Cunei si uniscono a’ Corsi delle Pietre circostanti a taglio retto a piombo, non a taglio curvo, siccome si uniscono i Cunei degli altri quattro Archi laterali. La qual diversità osservando io nelle Fabbriche antiche, ho trovato che l’uso di connettere i Cunei coll’altro pietre, che stanno loro d’intorno, a taglio perpendicolare, è stato praticato non prima di Vespasiano; l’altro uso dal tempo della Repubblica sino al detto Imp.re. Quest’uso posteriorm.te ritrovato apporta sodezza magggiore, della quale gli Archi di mezzo, come quelli, che sono più isolati, ed esposti all’impeto del Fiume, abbisognano molto più, che gli altri, i quali sono di buon tratto minori di luce, e servono sol tanto per dare sfogo tal volta alla maggior piena dell’acque, piantati, ed appoggiati al Massiccio delle Ripe N, qui dimostrate in ispaccato. I medesimi Archi laterali in oggi sono interrati nelle nuove Ripe, eccettuato però l’Arco O tutto aperto, e l’Arco P mezzo turato dall’arena, e mezzo serrato da Cancelli di legno del Castello.
Q Letto antico del Fiume, innalzato dalle rovine del Mausoleo sino ad R.
S Piano antico del Campo Marzo.
T Piano moderno.
V Diverse Escrescenze del Tevere secondo le diverse stagioni dell’Anno.
X Una delle maggiori inondazioni giunta a questo segno, seguita nel Pontificato di Clemente VIII. alli 19 di dicembre dell’anno 1599, e forse simile a quella in tempo d’Augusto accaduta, e mentovata da Orazio, la quale arrivò sino al Tempio di Vesta alle radici del Palatino.
Y Palizzate sotto ai gran Fondamenti.
(I) Dimostransi le Pietre dentate, incastrate, et impernate, delle quali sono formati li Corsi interni tanto delle Pile, quanto degli Archi; come si vedrà ancora nello Spaccato quì appresso. Tutti li Perni pel capo di sopra, II, si fermavano col piombo nel sasso prima, che il detto si ponesse in opera, il quale poi con Calce commista di polve sottilissima di marmo, collocato in opera, pel canaletto, III, impiombavansi i capi di sotto dei Perni medesimi. Cosicchè le Pietre, medianti i loro lati con estrema diligenza pianati, li denti, gli incastri, la detta Calce, et i Perni, forz’ era, che componessero un sodo, un masso, un Tutto di perpetua sussistenza.
IV Cunei degli Archi, e Contrarchi de’ Fondamenti, incastrati, e fermati co’ Perni, e Calce al modo già detto.
(V) Bozze ne’ Cunei per alzarli più comodam.te e porli in opera.
VI Cuneo, alzato con un Cappio di fune passato sotto alla Bozza, et un’Uncino di ferro, aggrappato nel buco del lato alla bozza opposto.
VII Perno di Metallo di maggior grandezza.
VIII Spranghe di ferro di varia forma.
IX Modinatura della Cornice degli Archi di mezzo, la qual è poco più della duodecima parte della luce di ciascun’Arco. Ella fu lavorata in opera, siccome ancora tutto l’esterno del Ponte.
(X) Modinatura dell’Imposta degli Archi laterali.
Piranesi Archit. dis. et inc.