Le Ricordanze (Rapisardi 1894)/Parte seconda/Penso talor...

Parte seconda - Penso talor...

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PENSO TALOR...




Penso talor: Se istabili e fallaci
     Fosser le lue promesse e i sogni miei,
     Come le perle tue falsi i tuoi baci,
                                        O cara, io riderei!

Che mi fa? La celeste onda tranquilla
     Bacia anch’essa così l’arido lido;
     Così april bacia il prato, Espero brilla
                                        Nel sen del flutto infido.

Amor cangia e s’immuta, amor rinnova
     Con gli astri il fronte e con l’april la vesta;
     Ei nel deserto il fiorellin ritrova,
                                        L’iri nella tempesta;

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Ed egli, il caro amor, di te non meno,
     Bello e gentil saprà trovarmi un fiore,
     Un guancial troverammi, un nido, un seno,
                                        Ov’io posi il mio core.

E amerò sempre sempre, amerò come
     Quel primo dì che ti serrai sul petto;
     Nè morirà per imbiancar di chiome
                                        Il mio fervido affetto.

Upupa o rosignol, bruco o farfalla,
     Sento qualcosa in me che canta e gira,
     Qualcosa che tra’ fiori or dorme or balla,
                                        Che ride e che sospira.

Oggi re, doman servo; oggi all’altera
     Rosa chiudo nel sen l’ali opaline,
     Doman fra’ poveretti òzzimi a sera
                                        Aspetterò le brine.

Così penso talor; ma allor che gli occhi
     Volgo al pallido tuo volto pudico,
     Appoggiando la testa ai tuoi ginocchi,
                                        T’amerò sempre, io dico.

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