Le Ricordanze (Rapisardi 1872)/Parte prima/A Maria

Parte prima - A Maria

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Parte prima - Il mandorlo Parte prima - A gentile operaia
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A MARIA

(Nel mandarle alcuni versi.)




     Se ancor ti suona cara
La rimembranza de l’età fuggita.
Se ancor dolce ti suona il nome mio,
O fanciulla romita,
Un pensieroso fior pongo su l’ara
Di quella illusïon prima che fugge:
Me lo porgeva Iddio!

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     E tu solinga e muta,
Ne l’ora del crepuscolo fuggente,
Deh! vi posa lo sguardo e pensa e prega.
Pensierosa fanciulla,
La mia vita è deserta, e i sogni miei
Spariscono nel nulla!
Nè v’è pallido fiore,
Che m’odori la via,
Dove come fantasima trapasso
Con le memorie e con la croce mia,
Nè su l’aride arene un’orma lasso.

     Tu pensa e prega! Più tu non udrai
Del vespro ne la muta ora pensosa,
O de la luna a’ rai,
Lontano per l’azzurro aere, gemente
La mia nota solinga, ultimo e solo
Conforto di mia vita!

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O fanciulla romita,
Tu pensa e prega; quel conforto ancora
M’è tolto, e su l’aurora!

     Tu pensa e prega! Oh! se ne’ lievi aprili
De la tua vita il pallido ricordo
Di quell’ora innocente,
Con cui tutte vanir le mie speranze,
Qual solitario fiore
Al cor ti manderà le sue fragranze,
O fanciulla pensosa,
Non negarmi, sollievo ultimo a’ mesti,
Non negarmi, il tuo pianto!

     Chè se de’ miei sospiri
Uno avrà l’ala da levarsi a Dio,
Io pregherò che di perpetue aurore
Ridan le plaghe che il tuo cor vïaggia.

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Io pregherò che un’iri
Di speranze incoroni il tuo sentiero,
Io pregherò che d’ogni stilla amara
Che versa il ciglio mio,
Spunti una rosa che t’adombri il vero!