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O fanciulla romita,
Tu pensa e prega; quel conforto ancora
M’è tolto, e su l’aurora!
Tu pensa e prega! Oh! se ne’ lievi aprili
De la tua vita il pallido ricordo
Di quell’ora innocente,
Con cui tutte vanir le mie speranze,
Qual solitario fiore
Al cor ti manderà le sue fragranze,
O fanciulla pensosa,
Non negarmi, sollievo ultimo a’ mesti,
Non negarmi, il tuo pianto!
Chè se de’ miei sospiri
Uno avrà l’ala da levarsi a Dio,
Io pregherò che di perpetue aurore
Ridan le plaghe che il tuo cor vïaggia.