Le Laude (1915)/XLIV. De le petizione che sono nel paternostro

XLIV. De le petizione che sono nel paternostro

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XLIV. De le petizione che sono nel paternostro
XLIII. De la misericordia e iustizia e como fu l'omo reparato XLV. Como Dio appare ne l'anima en cinque modi

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XLIV

De le petizione che sono nel paternostro

     En sette modi, co a me pare, — distinta è orazione;
como Cristo la ’nsegnòne — en paternostro sta notata.
     La prima orazione, — che a Dio l’om degia fare,
che lo nome suo ch’è santo — en noi degia santificare;
cristiani ne fe’ vocare, — en Cristo sim battizati,
ché siam purificati — con la vita immaculata.
     La seconda orazione, — onde de’ esser pregato,
ch’esso venga ad abitare — lo cor nostro consecrato;
e sèrvise poi sí mundato, — ch’esso ce possa regnare:
siría laido l’allecerare — poi ch’è fatta la ’nvitata.
     La terza orazione, — che ’l Signor ne volse dire,
com’è obedito en cielo — en terra se degia obedire:
’nanteposto el suo volere — ad omne cosa che sia,
l’alma e ’l corpo en sua balía — sub la legge sua servata.
     La quarta che pete el pane, — tre pan trovo ademandate
lo primo è devozione, — l’alme en Dio refocillate;
l’altro pan è el sacramento — ne l’altare consecrate,
l’altro pan ciascun mangia — o’ nostra vita è sostentata.
     El primo pan tien con Dio — nella sua gran delettanza;
l’altro è ’l prossimo abracciato — nella fedel congreganza;
l’altro sí ne dá abondanza — nella vita che menamo,
che refezion agiamo — en omne cosa ch’è ordenata.
     La quinta, che pete a Dio — perdonanza del peccato;
mala fronte glie porta enante — chi col frate sta turbato:
ch’en suo figliol s’adottato,— tu porti sotta ’l coltello,
oderai lo mal appello — se i vai ’nante en ambasciata.

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     Bona fronte glie porta ’nante — chi ha ’l prossimo en amore
se glie pete perdonanza — che sia stato peccatore,
fali piena lo Signore — e la grazia sua li dona:
questa perdonanza bona — con la sua s’è acompagnata.
     La sesta che no ne lasse — enducere en tentazione:
ché se esso n’abandona, — sem menati a la pregione:
carne, mondo, li demòne — ciascun fa sua legatura,
en quanta ne mena bruttura — lo mio cor non l’ha stimata.
     Se ’l Signor con noi demora, — piovan, nenguan le battaglie
ciascuna ne dá guadagno — de vittoria en travaglie;
fa fugar quelle sembiaglie — de quigli forti nemici,
fanne deventar felici — la sua bona compagnata.
     La settima orazione — che ne campi dagli mali,
de le colpe e degl peccati — che è fuore d’enfernali,
e de mali exterminati — che stan giú in quella fornace;
omne cosa che despiace — loco sí sta cumulata.