Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
XLIV
De le petizione che sono nel paternostro
En sette modi, co a me pare, — distinta è orazione;
como Cristo la ’nsegnòne — en paternostro sta notata.
La prima orazione, — che a Dio l’om degia fare,
che lo nome suo ch’è santo — en noi degia santificare;
cristiani ne fe’ vocare, — en Cristo sim battizati,
ché siam purificati — con la vita immaculata.
La seconda orazione, — onde de’ esser pregato,
ch’esso venga ad abitare — lo cor nostro consecrato;
e sèrvise poi sí mundato, — ch’esso ce possa regnare:
siría laido l’allecerare — poi ch’è fatta la ’nvitata.
La terza orazione, — che ’l Signor ne volse dire,
com’è obedito en cielo — en terra se degia obedire:
’nanteposto el suo volere — ad omne cosa che sia,
l’alma e ’l corpo en sua balía — sub la legge sua servata.
La quarta che pete el pane, — tre pan trovo ademandate
lo primo è devozione, — l’alme en Dio refocillate;
l’altro pan è el sacramento — ne l’altare consecrate,
l’altro pan ciascun mangia — o’ nostra vita è sostentata.
El primo pan tien con Dio — nella sua gran delettanza;
l’altro è ’l prossimo abracciato — nella fedel congreganza;
l’altro sí ne dá abondanza — nella vita che menamo,
che refezion agiamo — en omne cosa ch’è ordenata.
La quinta, che pete a Dio — perdonanza del peccato;
mala fronte glie porta enante — chi col frate sta turbato:
ch’en suo figliol s’adottato,— tu porti sotta ’l coltello,
oderai lo mal appello — se i vai ’nante en ambasciata.