Lasso, che feci! Abbandonai la bella
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Ottoboni
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Lasso, che feci! Abbandonai la bella
Sponda del Tebro, e volsi all’Adria il piede,
Cangiai la ferma in un’istabil sede,
E la calma lasciai per la procella.
5L’unico pegno mio che vive in quella
Per delizia del cuor l’occhio non vede:
Perduti ho i dolci baci, e più non riede
La frequente tra noi mensa, e favella.
L’Ostro, ch’ei cinge, onde n’andai fastoso
10Più di lui molto, io non mi veggio appresso,
E ’l piacer, che ne trassi, or m’è penoso.
Così dagli anni, e dalle cure oppresso
Mentre ricerco invan Figlio, e riposo,
Ah che non trovo in me quasi me stesso!
Note
- ↑ Sonetto al Figlio, di cui segue la risposta.