Lascia omai, Venere bella

Tommaso Crudeli

1727 Canzoni Letteratura Lascia omai, Venere bella Intestazione 9 luglio 2014 75% Da definire

Epitalamio
per le nozze
dell’Illustrissimo ed Eccellentissimo Signor
Marco Contarini
con l’Illustrissima ed Eccellentissima Signora
Paulina Contarini,
dedicato
all’Illustrissima ed Eccellentissima Signora
Paulina Contarini
ava paterna della sposa


Lascia omai, Venere bella,
la tua stella,
lascia omai l’alto soggiorno,
e col figlio tuo possente
5movi ardente
qui fra noi tuo carro adorno.

Amoroso giovinetto
che ‘l bel petto
tutto tutto arde d’amore,
10amorosa giovinetta,
qui ti aspetta,
di bel fuoco accesa il core.

Mirerai nel vago volto
tutto accolto
15lo splendor che in te si accende,
e ne i belli occhi lucenti
raggi ardenti
di quel sol che in ciel risplende.

Nella fronte luminosa
20grazïosa
aurea luce mirerai,
bella sì che alcuno ancora
nella aurora
luce tal non vide mai.

25Nella bocca imporporata
infuocata
mirerai gran maraviglia,
mirerai rubini e perle
che in vederle
30resterai tutt’a vermiglia.

Il bel crin che si raccoglie
e si scioglie
come vuol la man di latte,
per nevoso almo sentiero
35tutto nero
il bel sen tremulo batte.

Scura notte egli simiglia,
ma vermiglia
alba il volto che s’infiora;
40dunque a lei cedete in tanto
vostro vanto,
bella Notte e bella Aurora.

Dieci ninfe, il crine avvinto
di diacinto
45e di persa amorosetta,
al bel talamo d’avante
tutte quante
cantin dolce canzonetta.

Stringi omai, Venere bella,
50la donzella
d’amorosa aurea catena:
noi veggiam nel bel sembiante
avvampante
gran disio che si raffrena.

55Cinta il sen di bianche bende,
lieta ascende
l’alma vergine il gran letto;
e il per lungo tempo avvinto
nobil cinto
60le discioglie il giovinetto.

Da quel suo grembo fecondo
ricco ‘l mondo
noi vedrem di nuovi eroi,
che per opre andran famosi
65glorïosi
dagl’ispani a i lidi eoi.

O simiglin quei che al Taro
fulminaro
contro Carlo a spada e lancia,
70e nell’orride visiere,
alme fiere,
rinserrâr l’augusta guancia.

O pur quei ch’alla gemente
greca gente
75rupper barbare catene:
e fu allor che incenerita
nuova vita
respirò Creta ed Atene.

Quelli ancor che d’almo ulivo
80sempre vivo
circondâr lor regie teste,
e di Marte impetüoso
sanguinoso
tranquillaro atre tempeste.

85Lascia omai, Venere bella,
la tua stella,
lascia omai l’alto soggiorno,
e col figlio tuo possente
movi ardente
90qui tra noi tuo carro adorno.