La vedova spiritosa/L'autore a chi legge
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L'AUTORE
A CHI LEGGE.1
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Ognuno può facilmente ravvisare dalla precedente Lettera Dedicatoria e dal susseguente ragionamento al Lettore essere stata rappresentata in Roma la presente Commedia, e colà per la prima volta stampata. Ella per altro fu da me in tale occasione convertita in Prosa, e in tal maniera sarà da me in altro tempo fra le opere mie collocata3. Ora la do al Pubblico come originalmente fu scritta, e come venne in Venezia ed altrove dai nostri comici recitata.
Deggio altresì con mio estremo cordoglio piangere nuovamente in quest’occasione la dolorosa perdita che ha fatto il Mondo della ornatissima Illustre Dama a cui ebbi l’onore di dedicare la Commedia stessa, ed io che fui testimonio di vista degl’infiniti suoi pregi, posso asserire con mille altri, che la perdita è grande e degna del comun pianto. Non ho voluto per altro defraudare i miei Tomi di un sì rimarchevole fregio, poichè anche estinta, basta l’onorata memoria di una sì amabile Protettrice a decorare colui che può vantarsi di aver goduto la di Lei protezione, e di aver conosciuto sì da vicino il vero modello di una gran Dama, dotta, virtuosa e gentile.
- ↑ La prima parte di questa prefazione uscì in testa all’ed. in prosa della commedia che porta la data del 1759, Roma (vedasi Appendice); la seconda parte, stampata in carattere corsivo, fu aggiunta nel t. VII dell’ed. Pitteri di Venezia, che uscì l’anno 1761.
- ↑ Nell’ed. di Roma seguiva ancora: «L’averla io ridotta dal verso alla prosa potrebbe per avventura recarle qualche discapito, ma penso poi. che ho fatto lo stesso del mio Festino, e in Roma pare fu compatita». Questo periodo scomparve nell’ed. Pitteri.
- ↑ Promessa che non fu dal Goldoni mantenuta.