La vedova der zor Girolimo

Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura La vedova der zor Girolimo Intestazione 2 settembre 2024 75% Da definire

Cose antiche Le bbagarine
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

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LA VEDOVA DER ZOR GIROLIMO.

     È vvero ch’er marito era un gran-brutto
Vecchio bbavoso, ma ttratanto Ghita[1]
Pò ddì[2] cch’è nnata carzata e vvistita,[3]
E a sposallo scià ttrovo[4] er zu’ costrutto.[5]

     Eh, mmica ggnente! l’ha llassata in vita
Donna e mmadonna espòtica[6] de tutto,
Padrona de godesse[7] er lusufrutto
Dell’asso,[8] de l’entrata e dde l’usscita.

     Oh, in quant’ar capitale, er morto ha ddetto
Ch’ha da rimane[9] in testa a la cratura,[10]
Che mmo ha ddu’ anni, e ppropio è un bel racchietto.[11]

     Si[12] è ppoi fijjo de lui, vattel’a ppesca.[13]
Perantro ha la medéma incornatura[14]
Tutta der zor Girolimo requiesca.

30 novembre 1833.

Note

  1. Margherita.
  2. Può dire.
  3. Di esser nata fortunata.
  4. Ci ha trovato.
  5. Il suo vantaggio.
  6. Dispotica.
  7. Godersi.
  8. Dell’asse.
  9. Rimanere.
  10. Creatura: [figliolo].
  11. Fanciulletto.
  12. Se.
  13. Vattelo a pescare.
  14. La medesima indole di fisionomia.