La vaga onesta Vedovella, e forte
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Ciapetti
XII
La vaga onesta Vedovella, e forte,
Che il Duca Assiro non coll’elmo, e l’asta,
Ma col bel viso, e le parole accorte
Vinse, e restar potèo libera e casta;
Allor che sola l’ebbe tratto a morte,
Che il vino, il sonno, e amor non gliel contrasta,
Di Betulia omai lieta in sù le porte
La testa affisse inonorata e guasta.
Poscia parlò: là nella tenda giace,
10Orribil vista! il tronco infame, e tanto
Puote femmina vil quando al Ciel piace.
Diceva, e sorse il chiaro giorno intanto:
E suonar s’udìo quinci inno di pace,
E un fremer quindi tra la rabbia, e il pianto.