La tua man, che di Marte e di Bellona

Giovan Battista Marino

XVII secolo Indice:Marino Poesie varie (1913).djvu Letteratura XXV. A Ferrante Gonzaga Intestazione 22 luglio 2023 100% Da definire

Venni ai colli latini e 'l marmo scersi Hai ben onde gioir, qualor fra noi
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione


[p. 295 modifica]

xxv

a ferrante gonzaga

principe di Molfetta.

     La tua man, che di Marte e di Bellona
la spada e l’asta è di trattar sempr’usa,
vòlto il sangue in inchiostro, or non ricusa
la pacifica penna in Elicona.
     E la fronte, che d’elmo, ove risona
l’orribil tromba, ir suol cerchiata e chiusa,
al dolce canto de l’amica musa
prende di lauro ancor molle corona.
     Oh novo Apollo, a cui s’arco e faretra
premono il fianco, sostener sonanti
sai di par, guerrer saggio, e plettro e cetra!
     Or chi di gloria egual fia che si vanti?
Da te, che morte dái, vita s’impetra;
tu fai l’illustri imprese, e tu le canti.