La trovatella di Milano/Dedica
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Alle Signorine
Amelia, Zaira e Pia Salani
Cinque anni fa, quando vi conobbi, eravate ancora bambine colla gonnella corta, i capelli disciolti e il grembiulino. Eppure vi mostravate già amantissime della lettura e quante volte vi sorpresi o nascoste in un angolo del vostro giardino o in una sala appartata della tipografia di vostro padre, tutte intente a divorarvi qualche libro nuovo, appena uscito dalla macchina, neppure rilegato... E davate già i vostri giudizii pronti, ingenui, spontanei, col sorriso infantile sulle labbra, gli occhi brillanti di emozione.
Oggi, fatte giovinette bellissime, piene di senno, con un delicato gusto artistico e letterario, non vi compiacete che di quei libri, i quali rispondono ai sentimenti gentili della vostra anima, vi dischiudono dinanzi l’orizzonte abbagliante, accarezzato dalla vostra giovanile fantasia, aprono il vostro cuore alle prime, soavi emozioni della vita.
Ecco perchè i miei libri hanno sempre trovato grazia presso di voi e perchè oggi vi dedico questo mio lavoretto.
Si dice che la più bella pagina di un libro sia quella, sopra cui cade una lacrima. Orbene: se la mia Trovatella di Milano farà sgorgare dai vostri occhi una lacrima di commozione e di pietà, voi avrete ricompensato abbastanza il mio amor proprio di scrittrice, la mia tenerezza di amica sincera ed affezionata.
Un bacio a tutte di cuore.
Firenze, Giugno 1889.
Carolina Invernizio.