La signora dalle camelie (teatro)/Atto II/Scena prima
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Traduzione dal francese di Luigi Enrico Tettoni (1883)
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SCENA PRIMA
Margherita e madama Duvernoy.
Margherita. (è seduta alla toeletta pensierosa)
Duvernoy. (venendo dal fondo) Margherita?
Margherita. (alzandosi) Siete voi, signora Dnvernoy?.... Avete veduto il Duca?
Duvernoy. Gli ho parlato.
Margherita. E la sua risposta?
Duvernoy. Eccola. (Le dà dei biglietti di banco).
Margherita. Oh! io n’era sicura. Gli avete voi palesata la mia intenzione d’andare per qualche mese in campagna?
Duvernoy. Sì.
Margherita. E che cosa ha risposto?
Duvernoy. Approva il vostro desiderio, aggiungendo che spera di vedervi al vostro ritorno perfettamente ristabilita... Ma v’andrete realmente?
Margherita. Vado oggi stesso a visitare la casa.
Duvernoy. E per quanto vogliono affittarla?
Margherita. Per duemila franchi.
Duvernoy. Caspita! una spesa così enorme! ma dunque siete realmente innamorata?
Margherita. Può darsi... forse non sarà che una passione effimera... un capriccio dal momento... Tutto quello che posso dirvi si è, che da quindici giorni io non riconosco me stessa.
Duvernoy. Ieri è venuto da voi?
Margherita. E me lo chiedete?
Duvernoy. Ritornerà questa sera?
Margherita. L’attendo a momenti.
Duvernoy. Io lo so, perchè l’ho veduto in casa di madamigella Erminia; è amico del signor Gustavo.
Margherita. Ha parlato di me?
Duvernoy. Credo non abbia fatto altro.
Margherita. E che cosa ha detto?
Davernoy. Che è pazzamente innamorato di voi.
Margherita. È molto tempo che lo conosce il signor Gustavo?
Duvernoy. Sono compagni di collegio; anzi, ridendo, gli disse che era la prima volta che lo vedeva innamorato.
Margherita. Davvero?
Duvernoy. Eppure è una disgrazia che giovinotti simili non posseggano centomila lire di rendita!
Margherita. Quale felicità, dico io! Almeno sono sicuri d’esser amati per loro soli. (Prendendo la mano della Duvernoy e ponendola sul cuore) Sentite?... il mio cuore batte!
Duvernoy. E perchè?
Margherita. Perchè sono le dieci, ed è l’ora in cui Armando viene.
Duvernoy. Io vi lascio, Margherita; se avete bisogno di me, sapete che non esco di casa.
Margherita. Grazie!
Duvernoy. (Buona fanciulla! essa è realmente innamorata) (esce).