La scrittura su Wikipedia come strumento didattico/Intermezzo 1
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per i docenti
Solo dalla mia limitata esperienza, ho avuto cumuli di idee che didatticamente sarebbero state meravigliose (fatte di pillole avvelenate, di finte edit war, di campagne di discussione su regole di funzionamento e di tanto altro) e in larga parte le ho messe da parte, senza attuarle.
Bisogna, infatti, ricordare che Wikipedia ha una sua funzione principale, che non è quella di essere una grande sandbox didattica.
All’interno del sistema di Wikipedia vi sono donne e uomini che ogni giorno spendono il loro tempo (gratuitamente), per mantenerla pulita ed ordina, difenderla dai vandalismi, dalle modifiche non corrette, dalla deriva del caos e del caso.
Per rispetto di queste persone, possiamo dirci che -come docenti- dovremmo orientare l’azione didattica al principio secondo cui non dobbiamo inquinare Wikipedia. Non dobbiamo, cioè, realizzare azioni formative che comportino un rilevante costo di azione da parte di quelle donne e quegli uomini che lavorano per Wikipedia.
Per ogni fase del progetto, c’è modo di contemperare le esigenze didattiche con il principio di non inquinamento: se il progetto didattico ha diverse opzioni, è opportuno scegliere quella che inquina di meno l’ecosistema di Wikipedia.
Non è necessario che si condividano le regole di questo gioco, come non è richiesto di condividere molte delle regole che applichiamo in qualsiasi contesto sociale.
Una volta che ci si trovi nell’edificio di Wikipedia, però, si deve agire rispettando le regole della casa. Il sistema Wikipedia ha una logica funzionale, non vuole affermare una verità epistemica con cui colonizzare il mondo della conoscenza: le regole che si sono create rispondono ad esigenze operative molto concrete.
Quindi, conviene distinguere le consapevolezze che abbiamo come docenti e come studiosi dall’attuazione delle regole sul piano di azione pratica su Wikipedia.
Proviamo a fare un esempio con una delle teorie “sacre”: il punto di vista neutrale. Come studioso e come giurista, non credo nell’approccio epistemologico che si è concretizzato nel “punto di vista neutrale”. Però, comprendo che su Wikipedia questa regola funzioni e che l’approssimazione di ciò che si ritiene neutrale eviti una serie enorme di conflitti, per cui quando scrivo ed insegno su Wikipedia la applico (e la faccio applicare) al mio meglio, senza, peraltro, perdere l’occasione di discuterla criticamente in aula.
Wikipedia, per la duttilità dello strumento e per l’ampiezza potenzialmente illimitata del campo di azione, porta a pensare in grande. Si apre Wikipedia e si progetta di riformare intere sezioni della conoscenza, di inserire centinaia di nuove pagine che certamente meritano attenzione, di sguinzagliare torme barbariche di studenti, di dare nuova linfa a progetti semi-agonizzanti, di revisionare quella pagina popolarissima che non ha ancora la prospettiva corretta.
L’entusiasmo didattico non va mai represso, ma agire didatticamente su Wikipedia, come qualsiasi altra azione didattica, ha dei costi (tempo, energie) e dei vincoli.
È importante chiarire bene quali sono le risorse su cui si può contare (e su cui possono contare gli studenti) e calibrare l’azione didattica di conseguenza.
Il vantaggio di Wikipedia è che consente di attuare azioni incrementali: si può iniziare dal piccolo e allargare l’azione a man mano che se ne comprende il funzionamento.
Quindi, meglio iniziare modestamente da qualcosa che si può controllare.
Wikipedia costituisce anche un complesso sistema di relazioni tra persone e, probabilmente, i docenti sono spesso tra gli ultimi arrivati. Di più, i docenti portano con loro una serie di studenti che sono meravigliosi per il loro entusiasmo e la loro creatività, ma che, per gli stessi motivi, sono anche fonti di potenziali danni al sistema di Wikipedia.
Non è stupefacente, allora, che, in questo percorso, si possano incontrare wikipediani che tengono un certo distacco e persino qualcuno che ha un atteggiamento apertamente aggressivo. Per altro verso, la maggior parte delle persone che si incontreranno sono disponibili, con un atteggiamento costruttivo per l’esperienza didattica: comprendono che il bilancio, nel complesso, sarà positivo per tutti.
Con tutte queste persone, indipendentemente dal loro atteggiamento, la linea più produttiva è di spiegare chiaramente cosa sanno fare gli studenti e dove si vuole arrivare (qual è il progetto didattico). Questo aiuterà a rendere chiari i rapporti e a sciogliere le tensioni.
Wikipedia è uno dei tanti modi attraverso cui la conoscenza si forma e viene diffusa: non è l’unico modo. Wikipedia non è il baluardo della conoscenza in un mondo oscuro di inciviltà e ignoranza. Fuori da Wikipedia esistono milioni di libri di testo e di monografie scientifiche, centinaia di migliaia di riviste scientifiche (molte online e in open-access), una galassia di blog, di podcast, di forum e di siti autoriali di alto livello. Il mondo della scienza e della conoscenza funzionava egregiamente prima di Wikipedia e funzionerà altrettanto bene dopo la scomparsa di Wikipedia.
Un’informazione o una teoria che valgono, forse, sono ben rappresentati su Wikipedia e forse no; al contrario, su Wikipedia, forse, sono riportate informazioni e teorie errate o inutili, come in ogni altro sistema di rappresentazione della conoscenza.
Quindi, è opportuno cercare di mantenere il distacco. Le regole di Wikipedia sono convenzionali ed arbitrarie: se l’applicazione di queste convenzioni non rende giustizia al caso singolo, ci si potrà rivolgere ad una delle altre tante forme di diffusione della conoscenza, diverse da Wikipedia, che abbiamo citato sopra.