La saggezza di Padre Brown/V
Questo testo è completo. |
Traduzione dall'inglese di Gian Dàuli (1930)
◄ | IV | VI | ► |
Flambeau ed il suo amico sedevano verso il tramonto nei giardini del Tempio, e la loro vicinanza o altra accidentale influenza del genere avevano avviata la loro conversazione verso argomenti di processi legali. Dal problema degli abusi negli interrogatorî, la loro conversazione si estese alla tortura romana e medioevale, al giudice istruttore di Francia e a quello di Terzo Grado in America.
— Ho letto qualche cosa – disse Flambeau – intorno a questo nuovo metodo psicometrico del quale si parla tanto, specialmente in America. Voi sapete di che parlo; si tratta di un misuratore di pulsazioni applicato sul polso di un uomo in modo da poter giudicare del funzionamento del cuore a seconda della pronuncia di certe parole. Che ne pensate?
— Penso che è molto interessante – replicò Padre Brown; – mi fa ricordare quell'idea interessante del Medioevo, secondo la quale il sangue sarebbe scorso da un cadavere se l'uccisore lo avesse toccato.
— Vorreste dire, dunque, – domandò il suo amico, – che i due metodi abbiano uguale importanza?
— Secondo me sono tutte due egualmente privi di valore – replicò Brown. – Il sangue circola rapido o lento, in morte o in vita per tanti milioni di ragioni che noi mai possiamo conoscere. Il sangue scorrerà molto bizzarramente, il sangue scorrerà sul Monte Cervino prima che io mi accorga di versarlo.
— Il metodo – osservò l'altro – è stato garantito da alcuni tra i più grandi scienziati americani.
— Che sentimentali sono gli uomini di scienza! – esclamò Padre Brown. – Tanto più gli uomini di scienza americani! Chi, se non un yankee, potrebbe pensare a provare qualche cosa circa i palpiti del cuore? Essi sono sentimentali come un uomo che pensa che una donna è innamorata di lui, perchè arrossisce. Questo rossore è una prova della circolazione del sangue scoperta dall'immortale Harvey; ed anche una ridicola e stupida prova.
— Ma certamente – insistè Flambeau – questo fatto potrebbe comprovare qualche cosa.
— C'è uno svantaggio in un bastone puntato dritto – rispose l'altro. – Perchè? Perchè l'altra estremità del bastone è sempre puntata nel senso opposto. Questo, a seconda della posizione del bastone da voi considerata come normale. La cosa è avvenuta una volta, e dopo io non vi ho mai più creduto.
Ed egli cominciò a raccontare la storia della sua delusione: ciò era avvenuto circa 20 anni prima, quando egli era cappellano dei suoi correligionari in una prigione di Chicago... dove gli oriundi irlandesi mostravano una uguale attitudine al delitto e al pentimento, che lo teneva pazientemente occupato.
L'ufficiale in seconda agli ordini del Governatore era un ex-detective di nome Greywood Usher, un filosofo yankee, cauto nel parlare e dall'aspetto cadaverico che a volte mutava la rigida espressione del suo viso in una bizzarra smorfia di scusa. Egli mostrava il suo affetto per Padre Brown con una lieve forma di protezione, e Padre Brown era affezionato a lui, benchè cordialmente ne detestasse le teorie. Queste teorie erano eccessivamente complicate ed erano sostenute con una estrema semplicità.
Una sera l'ex-detective aveva mandato a chiamare il prete che, secondo la sua abitudine, occupò in silenzio una sedia presso la tavola, carica di carte in disordine, ed aspettò.
L'ufficiale scelse fra le carte un ritaglio di giornale e lo dette al prete, che lo lesse attentamente. Era un ritaglio di uno di più rossi giornali della Società Americana e conteneva le seguenti righe:
«Il più brillante vedovo della Società è di nuovo all'ordine del giorno con un nuovo Pranzo Capriccio. I nostro lettori ricorderanno il Pranzo «Parata delle carrozzine», nel quale Last Trick Todd nella sua grandiosa casa di Pilgrim's Pond, fece sì che tanti dei nostri più cospicui principianti sembrassero anche più giovani della loro età. Egualmente elegante e più eterogeneo dal punto di vista sociale fu lo spettacolo offerto da Last Trick lo scorso anno: la popolare colazione dei Cannibali in Cilindro, nella quale le confetture che giravano erano sarcasticamente modellate in forma di braccia e gambe umane, e durante la quale più d'uno dei nostri più allegri ginnasti dell'intelligenza fu udito offrire in pasto il suo compagno. L'umorismo che ispirerà questa serata è sinora nel molto riservato intelletto di Mister Todd o serrato nell'ingioiellato seno dei capi più gai della nostra città; ma si parla di una graziosa parodia delle maniere semplici e dei costumi dell'altra estremità della scala sociale. Ciò sarebbe tanto più significativo in quanto l'ospitale Todd riceve Lord Falconroy, il famoso viaggiatore, un aristocratico puro sangue reduce dai boschi di quercia d'Inghilterra. I viaggi di Lord Falconroy cominciarono prima che l'antico suo titolo feudale fosse rinverniciato; egli fu nella Repubblica in gioventù, e la voce pubblica accenna vagamente a una scaltra ragione del suo ritorno. Miss Ella Todd è una delle nostre New-Yorkesi dall'anima profonda e gode di una rendita ereditaria di circa un miliardo e duecento milioni di dollari».
— Bene – domandò Usher – vi interessa questo?
— Ebbene, non saprei che dirvi precisamente, – rispose Padre Brown. – In questo momento non posso pensare ad alcuna cosa di questo mondo che meno mi interessi. E salvo che la giusta collera della Repubblica non stia finalmente per mandar sulla sedia elettrica i giornalisti che scrivono di questa roba, non vedo affatto perchè questa possa interessare voi.
— Ah! – disse Mister Usher seccamente e dandogli in mano un altro pezzo di giornale. – Vediamo se vi interessa questo.
La notizia era intitolata Selvaggio assassinio di un carceriere. Il forzato evade, e continuava:
«Poco prima dell'alba stamane un acuto grido di aiuto ha eccheggiato nel penitenziario di Sequah in questo Stato. Gli agenti accorsi precipitosamente nella direzione del grido, hanno trovato il cadavere del carceriere incaricato della ronda nella parte superiore del muro Nord della prigione, che è il passaggio più ripido e difficile, per il quale la sorveglianza di un uomo era stata sempre ritenuta sufficiente. Lo sfortunato agente era stato scaraventato dall'alto del muro: il suo cervello era spappolato come per colpi di randello; il suo fucile non fu trovato. Fatte le indagini, una delle celle è stata trovata vuota; questa era stata occupata da un torvo malfattore che diceva di chiamarsi Oscar Rian. Egli era soltanto temporaneamente detenuto, per reati di poca importanza, ma dava ad ognuno l'impressione di essere un uomo dal nero passato e dal pericoloso avvenire. Finalmente quando la luce del giorno ebbe pienamente rivelato la scena dell'assassinio, si trovò che sul muro, sopra il corpo, egli aveva scritto una frase apparentemente con un dito bagnato nel sangue: «L'ho fatto per legittima difesa, egli era armato di fucile. Non volevo far male a lui o ad altri, ma a uno solo. Conservo la palla per Pilgrim's Pond... – O. R.». Il malfattore deve avere usato la più diabolica perfidia e ha dato prova del più selvaggio e sorprendente ardimento fisico nello scalare un simile muro e assalire un uomo armato».
— Bene, lo stile è alquanto migliorato – ammise il prete scherzosamente – ma ancora non vedo come possa interessarvi questo. Farei una misera figura con le mie gambe corte se mi dessi a correre, per questo Stato, dietro un atletico assassino di questa specie. Penso che nessuno lo troverà. La casa di pena di Sequah è a quaranta miglia di qui. La regione circostante è incolta ed abbastanza intricata e il territorio al di là, dove sicuramente egli avrà avuto il buon senso di andare, è un'autentica terra di nessuno, che va a terminar nelle praterie. Egli può mettersi in qualche buco o sopra qualche albero.
— Egli non è in nessun buco – disse il Governatore; – nè sopra un albero.
— Perchè? Come lo sapete? – domandò Padre Brown battendo le palpebre.
— Vi piacerebbe parlargli? – chiese Usher.
Padre Brown spalancò i suoi occhi innocenti.
— Egli è qui? – esclamò. – Ma come hanno fatto i vostri uomini a impadronirsi di lui?
— Mi sono impadronito di lui io stesso – disse accentuando le parole, l'americano, e alzando e stirando pigramente le sue gambe allampanate davanti al fuoco. – Mi sono impadronito di lui usando l'estremità ricurva di un bastone da passeggio. Non mi guardate con quell'aria di stupore. Voi sapete che a volte io fo un giretto per le viuzze del paese, fuori di questo triste posto; ebbene, camminavo, al principio di questa sera, lungo una ripida stradicciuola fiancheggiata da scure siepi e grigi campi arati mentre la luna nuova inargentava la strada. Alla sua luce, vidi un uomo correre per i campi verso la strada, col corpo piegato a buon trotto da corridore. Pareva molto stanco, ma quando giunse alla folta e scura siepe la attraversò come se fosse una ragnatela o piuttosto (perchè ho sentito le forti branche spezzarsi e scattare come baionette) come se egli fosse di pietra. Nel momento in cui emerse contro la luna nell'atto di attraversar la strada, gli gettai il mio ricurvo bastone fra le gambe facendolo inciampare e cadere. Allora diedi un colpo di fischietto lungo e forte ed i nostri agenti accorsero per impossessarsi di lui.
— Sarebbe stato buffo – osservò Padre Brown – se aveste dovuto constatare che si trattava di un atleta popolare che si esercitava alla corsa.
— Non lo era – disse Usher in modo brusco. – Constatammo subito chi egli fosse. Ma io avevo indovinato al primo raggio di luna che lo colpì.
— Pensaste che fosse il recluso fuggito – osservò semplicemente il prete – perchè avevate letto nei ritagli dei giornali questa mattina che era fuggito un recluso.
— Ho migliori motivi – replicò il Governatore con sicurezza. – Trascuro il primo come troppo semplice per essere rilevato... Credo che gli atleti alla moda non corrano attraverso campi arati o si cavino gli occhi tra siepi di rovi. Nè che essi corrano piegati come un cane che va a rannicchiarsi. Vi erano particolari più decisivi per un occhio abbastanza esperto. L'uomo indossava abiti grossolani e laceri, ma essi erano un po' più che grossolani e cenciosi. Erano così male adatti da sembrare addirittura grotteschi anche quando egli apparve profilato in nero contro la luna che sorgeva; il bavero della giacca, nella quale era ficcata la testa lo faceva somigliare a un gobbo e le lunghe maniche flosce lo facevano sembrare un monco. Subito mi è venuto in mente il sospetto che avesse trovato il mezzo di cambiare i vestiti da recluso con quelli di qualche complice che non erano adatti per lui. In secondo luogo, poichè vi era un vento alquanto forte, contro il quale egli correva, avrei dovuto vedere la sua capigliatura agitata dal vento, se i capelli non fossero stati molto corti. Allora mi ricordai che oltre i campi arati, egli aveva attraversato il campo sottoposto alla giurisdizione di Pilgrim's Pond pel quale (voi ricorderete) il recluso aveva conservata la sua palla; e lanciai il mio bastone a volo.
— Un brillante saggio di rapida deduzione – disse Padre Brown; – ma aveva egli un fucile?
Siccome Usher si fermò di botto nella sua corsa, il prete aggiunse con tono di scusa:
— Mi hanno detto che una palla senza il fucile non serve a niente.
— Non aveva fucile – disse l'altro con gravità – ma ciò era senza dubbio dovuto a qualche naturalissimo contrattempo o cambiamento di piano. Probabilmente, la stessa prudenza che gli ha fatto cambiare i vestiti gli ha fatto abbandonare il fucile. Cominciava a pentirsi della traccia che aveva lasciato dietro di lui, col sangue della sua vittima.
— Bene, questo è abbastanza possibile – rispose il prete.
— E non vale la pena di fare congetture – disse Usher rivolgendosi ad altri giornali – perchè ora sappiamo chi è l'uomo.
Il suo amico prete domandò sommessamente:
— Ma come?
Greywood Usher buttò via i giornali e prese di nuovo i due ritagli.
— Ebbene, poichè siete così ostinato – disse – comincerò dal principio. Come potete osservare, questi due ritagli hanno soltanto una cosa comune, e cioè la menzione di Pilgrim's Pond, ch'è la proprietà, come sapete, del milionario Ireton Todd. Voi sapete inoltre che egli ha un forte carattere: è uno di quelli che si sono innalzati abilmente....
— Dalla morte di noi stessi a più alte cose – assentì il suo compagno. – Sì, conosco ciò. Commercio del petrolio, mi pare.
— In ogni caso – disse Usher – Last Trick Todd conta per molto in questa strana faccenda.
Si stese di nuovo davanti al fuoco e continuò a parlare colla sua espansiva brillante ed esplicita esposizione:
— Tanto per cominciare, tutto è chiarissimo e non vi è nulla di misterioso. Non è misterioso e neanche strano che un uccello di gabbia prenda il fucile a Pilgrim's Pond. Il nostro popolo non è come quello inglese che tutto perdona ad un uomo se è ricco e spende largamente per ospedali e cavalli. Last Trick Todd si è fatto da sè, ed è divenuto importante per le sue considerevoli capacità personali; e non vi è dubbio che tanti di quelli su i quali egli ha fatto prevalere la sua abilità, mostrerebbero con piacere la loro sopra di lui, con una palla di fucile. Todd potrebbe facilmente essere abbattuto da un uomo del quale egli non ha mai sentito parlare, qualche operaio che egli abbia licenziato o qualche impiegato che si ricordi di un affare in cui egli abbia spadroneggiato. Last Trick Todd è un uomo di elevate doti mentali, e un alto temperamento politico; ma in questo paese le relazioni fra i padroni e gli impiegati sono molto tese.
«Così che dall'insieme si può supporre che questo Rian si dirigesse verso Pilgrim's Pond per uccidere Todd. Così mi pareva quando un'altra piccola scoperta diede alimento alle mie qualità di detective. Quando ebbi messo al sicuro il mio prigioniero, raccolsi il mio bastone e feci ancora due o tre giri, quanti ne permette la strada del paese, che mi portarono ad uno dei lati degli ingressi della proprietà Todd, quello più vicino allo stagno o lago che dà il nome al luogo. Sarà stato circa due ore fa; i raggi della luna erano più luminosi, ed io potei vedere le loro lunghe bianche striscie posarsi sul misterioso stagno dalle rive grige, grasse, semiliquide sulle quali i nostri padri dicono che le streghe usassero far passeggiate finchè non sprofondavano. Ho dimenticato la leggenda precisa, ma voi conoscete il posto mi pare: è situato a nord della casa di Todd, verso la parte deserta ed ha due bizzarri alberi piegati, così tetri da sembrare funghi mostruosi piuttosto che piante decenti. Mentre stavo guardando curiosamente lo stagno nebbioso, mi parve di scorgere la vaga figura di un uomo che si muoveva dalla casa verso il lago; ma tutto era così confuso e distante, che non potevo essere certo del fatto e tanto meno dei particolari. D'altra parte la mia attenzione fu vivamente attratta da qualche cosa più vicina. Mi rannicchiai dietro la siepe che si stende a non più di duecento metri da un'ala del grande palazzo e che era fortunatamente segmentata, come per permettere a un occhio cauto di guardare. Una porta si aprì nell'oscura massa dell'ala sinistra ed apparve una figura nera contro l'interno illuminato; una figura imbaccucata, che si piegava in avanti in evidente atto di spiare fuori nella notte. La porta le si chiuse dietro, ed io vidi che la figura portava una lanterna la quale gettava una chiazza di luce sul vestito e sulla persona che indossava il vestito. Pareva questa la figura di una donna avvolta in un mantello, evidentemente travestita per non essere riconosciuta. Erano molto strani quei cenci e quei modi furtivi in una persona che usciva da quelle camere incrostate di oro. Essa prese cautamente il viale curvo del giardino, e giunse a cinquanta metri da me. Là si fermò per un momento sulla spianata di erba dalla parte del melmoso lago e tenendo la fiammeggiante lanterna sopra la testa, deliberatamente la agitò tre volte, come per un segnale. Mentre agitava la lanterna nuovamente, un guizzo della luce cadde per un momento sulla sua faccia che riconobbi. Aveva un pallore non naturale; la testa era infagottata nello scialle plebeo che non era il suo, ma sono sicuro che ella fosse Ella Todd, la figlia del milionario. Si ritirò con uguale circospezione e chiuse di nuovo la porta dietro a sè. Stavo per scavalcare la siepe e seguirla, quando compresi che la febbre del detective, la quale mi aveva attirato nell'avventura, era poco dignitosa, questa volta, e che, con una più autorevole capacità, potevo far valere i dati che ormai possedevo. Stavo appunto per tornare indietro, quando un nuovo rumore proruppe nella notte. Una finestra fu spalancata in alto, a uno dei piani superiori, ma proprio dietro l'angolo della casa, così che non potei vederla, ed una voce di una terribile chiarezza rimbombò nel buio del giardino chiedendo dove fosse Lord Falconroy, giacchè invano lo avevano cercato per tutta la casa. Non vi era da ingannarsi su quella voce. L'avevo udita in parecchi comizi politici o in riunioni di dirigenti: era la voce d'Ireton Todd in persona. Qualcun altro sembrava che fosse andato alle finestre più basse o sulle scale e gli gridasse in su che Falconroy era andato per una passeggiata giù a Pilgrim's Pond un'ora prima e che da allora non si era fatto più vivo. Allora Todd gridò: «Grande assassino», e chiuse la finestra violentemente; ed io ho potuto sentirlo precipitarsi per le scale interne. Riprendendo il mio primo e più savio proponimento, ho lasciato la via della ricerca generale da seguire, e sono ritornato qui, non più tardi delle otto. Ora vi prego di ripensare a quella piccola notizia mondana che vi è sembrata così noiosa e priva di interesse. Se il recluso non serbava la pallottola per Todd, come è evidente, è probabilissimo che egli la serbasse per Lord Falconroy; e si direbbe che egli abbia raggiunto lo scopo. Non vi è posto più adatto per sparare a un uomo come i bizzarri dintorni di quello stagno dove un corpo caduto affonderebbe nella spessa melma in un abisso inesplorabile. Supponiamo dunque, che il nostro amico dai capelli tagliati venisse per ammazzare Falconroy e non Todd. Ma, come ho osservato prima, vi sono parecchie persone in America che hanno mille ragioni per uccidere Todd; mentre non v'è nessuna ragione perchè qualcuno in America voglia ammazzare un lord inglese, salvo quella di cui parla il giornale rosso, e cioè che il lord fa la corte alla figlia del milionario. Il nostro uomo dai capelli tosati corti, nonostante i suoi vestiti che gli stanno male, può essere un ambizioso innamorato. Capisco che l'idea possa sembrare discordante ed anche comica; ma è perchè voi siete inglese. Per voi è come se sentiste dire che la figlia dell'Arcivescovo di Canterbury sposa in S. Giorgio, Hannover Square, uno spazzino che abbia la libertà condizionale. Voi non potete avere un concetto giusto dell'autorevole ed ambizioso potere dei nostri più notevoli cittadini. Voi vedete, per esempio, un uomo di bell'aspetto dai capelli grigi in abito da sera con una specie di aureola di autorità intorno a lui, sapete che è una colonna dello Stato, e allora immaginate che egli dietro a sè abbia una tradizione. Siete in errore. È possibile, invece, che pochi anni prima egli sia stato in casa d'affitto o (con uguale probabilità) in carcere. Voi non tenete conto della nostra nazionale possibilità di stare a galla e di innalzarci. Molti dei nostri più influenti cittadini si sono elevati non solo recentemente ma relativamente tardi nella loro vita. La figlia di Todd aveva diciotto anni compiuti quando suo padre incominciava a formarsi un peculio; cosicchè non è per nulla impossibile che vi sia stato nella vita di lei uno scroccone di bassa sfera; od anche una certa affezione per lui come io penso a giudicare dall'affare della lanterna. Se è così, la mano che reggeva la lanterna può essere in relazione con la mano che reggeva il fucile. Questo fatto, signore, susciterà scandalo.
— Bene – disse pazientemente il prete – e che cosa avete fatto in seguito?
— Credo che rimarrete scosso – replicò Greywood Usher – perchè so che voi non vedete di buon occhio il progresso della scienza in questa materia. Io ho dato prova di molta discrezione in questa faccenda, e forse pretendo poco più di quel che ho dato; ora, io ho pensato che questa era una eccellente occasione di provare la macchina psicometrica della quale vi ho parlato. Secondo me, questa macchina non può mentire.
— Nessuna macchina può mentire – disse padre Brown – nè dire la verità.
— Così ha fatto in questo caso, come vi mostrerò – disse Usher, recisamente. – Io ho collocato l'uomo dai mal adatti vestiti in una comoda sedia, e, semplicemente, ho scritto delle parole sopra una lavagna; e la macchina, semplicemente, registrava le variazioni del suo polso, ed io, semplicemente, osservavo il contegno dell'uomo. La furberia consiste nell'introdurre qualche parola relativa al supposto delitto fra parole che si riferiscono a qualcosa di ben diverso, parole molto naturali. Così, io scrissi «airone», «aquila», «civetta» e poi la parola «falcone»: allora egli diventò tremendamente agitato, e quando ho incominciato a segnare una r alla fine della parola, la macchina appunto ha dato un balzo. Quale altra persona, in questa repubblica, ha qualche ragione di balzare al nome di un Inglese giunto da poco come Falconroy tranne l'uomo che lo ha colpito? Non è questo più evidente di una quantità di chiacchiere di testimoni? L'evidenza di una macchina sicura?
— Però voi dimenticate sempre – osservò il suo compagno – che la macchina sicura è manovrata da una macchina non sicura.
— Perchè? Che cosa intendete dire? – chiese il detective.
— Dico l'Uomo – fece Brown; – ch'è la macchina meno sicura ch'io conosca. Non voglio essere scortese e non penso che voi consideriate l'Uomo cui alludo come un'offensiva o negligente descrizione di voi stesso. Voi dite che osservaste il suo contegno; ma come potete essere certo di averlo osservato esattamente? Dite che le parole sono venute in modo naturale, ma come fate a conoscere d'avere agito naturalmente? Come sapete, avendo ottenuto questo risultato, che egli non abbia osservato la vostra maniera? Dov'è la prova che voi non foste tremendamente agitato? Non vi era una macchina attaccata sul vostro polso.
— Io vi dico – gridò l'americano, con la massima agitazione – che ero freddo come un cetriolo.
— Anche i criminali possono essere freddi come cetrioli – disse Brown con un sorriso. – E quasi freddi come voi.
— Ebbene, colui proprio non lo era – disse Usher, gettando le carte. – Oh, voi mi stancate.
— Mi dispiace – disse l'altro. – Considero ciò che sembra una ragionevole possibilità. Se voi potevate giudicare dal suo contegno quando scrivevate la parola che poteva farlo impiccare, perchè egli non poteva giudicare, dalla vostra maniera, che la parola che poteva farlo impiccare stava per venire? Io per conto mio domanderei altre prove che parole, prima di impiccare qualcuno.
Usher percosse la tavola e si alzò con una specie di sdegnoso trionfo.
— E appunto questo – egli gridò – vi dirò. Ho provato la macchina prima, appunto per provare poi la cosa in altro modo, più tardi, e la macchina, signore, è giusta.
Seguì una pausa, un momento, poi egli riprese con minore eccitamento.
— Desidero piuttosto insistere, se ciò porta allo scopo, che fin qui veramente ho fatto poco per andare avanti, salvo l'esperimento scientifico. Veramente non vi era alcuna prova contro l'uomo in nessun modo. I suoi vestiti non s'attagliavano alla sua persona, come ho detto, ma erano migliori in certo qual modo di quelli della classe bassa alla quale evidentemente apparteneva. Inoltre, nonostante tutte le macchie procuratesi nel precipitarsi attraverso i campi arati e nel suo sbalzo attraverso le siepi polverose, quell'uomo era relativamente pulito. Questo poteva naturalmente essere indizio del fatto che egli era allora allora fuggito di prigione; ma mi richiama anche alla memoria la forzata decenza dei poveri relativamente rispettabili. Il suo contegno, ve lo confesso, era proprio d'uno di questi. Era silenzioso e dignitoso come sono costoro, e sembrava avere un grande ma nascosto dolore come essi. Egli si dichiarava assolutamente ignaro del delitto e dell'intera faccenda; e non manifestava altro che una continua impazienza di trarsi ragionevolmente fuori da quello sciocco imbarazzo. Mi domandò più volte il permesso di telefonare a un avvocato che lo aveva molto tempo prima aiutato in una contestazione commerciale ed agì in ogni senso come voi vi aspettereste che agisse un uomo innocente. Non c'era al mondo nessun indizio grave contro di lui, tranne quel piccolo indice sul quadrante che segnava il variare delle sue pulsazioni. Allora, signore, la macchina era in esperimento, e la macchina era esatta. In quel momento io uscii con lui dall'Ufficio privato nel vestibolo dove ogni sorta di persone aspettava l'interrogatorio. Penso che egli già si fosse più o meno rassegnato a chiarire le cose con una specie di confessione. Egli si volse a me e cominciò a dire a voce bassa: «Oh, io non posso più sopportare questo. Se voi volete sapere tutto quanto mi riguarda...». Nello stesso momento, una delle povere donne sedute sul lungo banco si alzò gridando ad alta voce ed indicando lui col dito. Io non ho mai sentito nella mia vita cosa più diabolicamente sicura. Quel dito scarno pareva prenderlo di mira come se dovesse colpirlo con dei piselli. Benchè la voce non fosse che un urlo, ogni sillaba era chiara come un netto rintocco di orologio: «Drugger Davis» essa sbraitava; «Hanno preso Drugges Davis».
Fra quelle sciagurate, quasi tutte ladre e di mala vita, venti facce si voltarono, accese di gioia e di odio. Se non avessi udito le parole, avrei visto soltanto dalla grande contrazione dei lineamenti di lui che il così detto Oscar Rian s'era sentito chiamare col suo vero nome. Ma io immagino la vostra sorpresa per quanto vi dirò. Drugger Davis era uno dei più terribili e depravati criminali che abbiano mai eluso le ricerche della nostra polizia. Certo è che aveva commesso omicidi più d'una volta, molto prima del suo ultimo contro il carceriere. Ma egli non fu mai esplicitamente accusato di ciò; il che è alquanto strano, perchè egli fece ciò nella stessa maniera che aveva usato nel compiere quei delitti più lievi o più bassi per i quali era stato arrestato molto spesso. Egli era un bell'uomo, e appariva di buona razza, come lo è ancora, in certo senso; ed era solito andare in giro con le bariste e commesse di bottega per scroccar loro del danaro. Spessissimo, osò andare anche più oltre: le ragazze si ritrovavano stordite da sigarette e cioccolatini e private di tutto ciò che possedevano. In quel tempo, avvenne che una ragazza fosse trovata morta; ma, nè il delitto potè essere interamente provato, nè, ciò che più importa, il criminale potè essere scoperto. Ho avuto notizie del suo riapparire qua e là con diverso contegno; prestava danari invece di prenderne a prestito: ma sempre a povere vedove che con la sua persona egli poteva sedurre, e con lo stesso brutto risultato per esse. Ebbene, ecco il vostro uomo innocente, ecco il suo innocente stato di servizio. Inoltre, fin d'allora, quattro criminali e tre carcerieri lo avevano riconosciuto, ed avevano confermato il racconto. Ora, che cosa potete dire della mia povera piccola macchina, dopo ciò? La macchina non ha agito contro di lui? O voi preferite dire che la donna ed io abbiamo agito contro di lui?
— Per quel che avete fatto contro di lui – replicò padre Brown alzandosi e scuotendosi come se starnazzasse – dico che lo avete salvato dalla sedia elettrica. Non credo si possa condannare a morte Drugger Davis fondandosi sopra questa vecchia e vaga storia di veleno; e così, quanto al recluso che uccise il carceriere, ritengo sia evidente che non lo abbiate preso. Mister Davis, certo, è innocente di questo delitto.
— Che cosa intendete dire? – domandò l'altro. – Perchè dovrebbe essere innocente di questo delitto?
— Perchè, benedetti voi! – gridò il piccolo uomo in uno dei suoi rari momenti di animazione – perchè egli è colpevole degli altri delitti! Non so come siete fatti voialtri. Sembra che pensiate che tutti i peccati sono tenuti insieme in un sacco. Voi parlate come se uno ch'è avaro il lunedì possa essere uno spendereccio il giovedì. Voi mi dite che quell'uomo che avete qui, impiegava settimane e mesi per cavare, con moine, da misere donne, piccole somme di danaro; che egli usava nel miglior caso una droga e nel peggiore un veleno; che si ripresentava più tardi come la più bassa specie di usuraio e truffava la povera gente nella stessa maniera paziente e pacifica: ammettiamo, per comodo dell'argomentazione, che egli facesse tutto ciò. Se la cosa è così, debbo dirvi che egli non ha ucciso. Egli non può aver preso d'assalto un muro cosparso di punte aguzze, avendo di faccia un uomo con un fucile carico. Egli non può avere scritto sul muro, di sua mano, per confessare che ha fatto ciò. Egli non si è fermato per dichiarare che si giustificava con la necessità di difendersi. Egli non ha spiegato che non aveva cattive intenzioni verso il povero carceriere. Egli non ha nominato la casa dell'uomo ricco alla quale egli andava col fucile. Egli non ha scritto le proprie iniziali col sangue di un uomo. Viva i Santi! Non vedete che tutto il complesso del carattere è diverso nel bene e nel male? Perchè voi non sembrate essere un po' come me! Uno dovrebbe pensare che non abbiate mai avuto vizi.
Lo stupefatto americano aveva già aperto le labbra per protestare, quando la porta del suo studio privato ed ufficiale fu percossa e scossa con strepito senza alcun riguardo, in una maniera alla quale egli non era punto avvezzo.
La porta si spalancò. Un momento prima, Greywood Usher era giunto alla conclusione che Padre Brown potesse esser matto. Un momento dopo, cominciava a pensare che era matto egli stesso. Nel suo studio si lanciò e piombò un uomo vestito dei cenci più sudici, con un cappello unto e schiacciato posto di traverso sulla testa, e una logora benda verde che gli penzolava da uno degli occhi i quali avevano lo sguardo feroce, come di una tigre. Il resto della faccia era quasi invisibile essendo ricoperta da una barba appiccicata e da fedine tra le quali il naso stesso spuntava a malapena ed inoltre era quasi nascosto da una sciupata cravatta rossa o fazzoletto che fosse. Mister Usher, che si vantava di aver visto la maggior parte dei più rozzi esemplari del genere nello Stato, pensò che non aveva però mai visto un simile babbuino vestito da spauracchio. Ma soprattutto egli non aveva giammai, in tutta la sua placida esistenza scientifica, sentito un uomo come quello parlare a lui per primo.
— Sentite, vecchio Usher – sbraitò l'uomo avvolto nel rosso fazzoletto. – Incomincio a stancarmi. Non tentate neppur uno dei vostri espedienti contro di me. Io non sono punto uno scimunito. Lasciate andare i miei ospiti, ed io lascerò che il meccanismo di quell'orologio vada come vuole. Portatelo qui per un mezzo minuto e toccherete con mano quanto sia grazioso quello strumento. Credo di non essere un uomo privo di risorse.
L'eminente Usher stava a guardare il mugghiante mostro con uno stupore che aveva inaridito tutti gli altri sentimenti. Il brusco colpo agli occhi gli aveva reso gli orecchi quasi insensibili. Alla fine suonò il campanello con mano violenta. Mentre il campanello squillava ancora con suono forte e balzante, la voce di padre Brown cadde dolce ma chiara:
— Vorrei dare un suggerimento – disse, – ma mi sembra un po' sconcertante. Non conosco questo signore... ma... ma credo di conoscerlo. Ora, voi lo conoscete... voi lo conoscete perfettamente bene... ma non lo riconoscete, naturalmente. Parole paradossali, lo so.
— Io ritengo che il Cosmo sia scoppiato – disse Usher, e cadde sdraiato nella sua rotonda sedia di ufficio.
— Ora guardate qui – vociferava lo sconosciuto, percuotendo la tavola ma parlando con una voce che appariva misteriosa perchè era relativamente dolce e ragionevole sebbene ancora risuonante. – Io non voglio farvi danno: voglio...
— Per l'inferno, chi siete? – urlò Usher, levandosi subitamente in piedi dalla sedia.
— Penso che il nome del signore sia Todd – disse il prete.
Poi raccolse il roseo pezzo di giornale.
— Temo che non abbiate letto esattamente l'articolo mondano – continuò e cominciò a rileggerlo con voce monotona: «...o serrato nell'ingioiellato seno dei capi più gai della nostra città, ma si parla di una graziosa parodia delle maniere e dei costumi dell'estremità più bassa della scala sociale». Vi è stato grande pranzo da quartieri bassi, a Pilgrim-Pond, di notte, e un uomo, uno degli invitati è scomparso. Mister Ireton Todd, ch'è un buon ospite, lo ha cercato, senza neanche levarsi il vestito di fantasia.
— A quale uomo alludete?
— Alludo all'uomo che aveva indosso un vestito comico, e che voi vedeste attraverso i campi arati. Non era meglio per voi andare ad interrogarlo? Egli sarà piuttosto impaziente di tornare allo champagne dal quale fuggì con tanta fretta mentre il recluso col fucile scompariva.
— Parlate seriamente? – cominciò l'ufficiale.
— Perchè, guardate qui Mister Usher – disse Padre Brown tranquillamente. – Voi dite che la macchina non ha potuto fare uno sbaglio, e in un certo senso non ha potuto. Ma l'altra macchina lo ha fatto, la macchina che faceva funzionare lo strumento. Voi ammettete che l'uomo in cenci scattò leggendo il nome di Lord Falconroy perchè era l'assassino di Lord Falconroy. Egli scattò al nome di Lord Falconroy perchè è lui Lord Falconroy.
— Allora perchè diavolo lo ha confermato? – domandò Usher sbalordito.
— Egli sentiva che il suo triste stato ed il recente panico erano tutt'altro che degni d'un patrizio – replicò il prete. – Così, egli tentò di tacere da principio, ma era sul punto di dirvelo quando (e Padre Brown abbassò gli occhi sino alle sue scarpe)... quando una donna gli affibbiò un altro nome.
— Ma voi non potete essere così pazzo da dire – fece Greywood Usher, molto pallido – che Lord Falconroy sia Drugger Davis.
Il prete lo guardò con molta serietà, ma con una divertente e chiara faccia.
— Io non dico niente intorno a ciò – osservò. – Lascio tutto il resto a voi. Il vostro foglio rosa dice che il titolo di lui è stato riverniciato di recente, ma non c'è da fidarsi di questi articoli. Dice che in gioventù fu negli Stati, ma tutto il racconto sembra molto strano. Davis e Falconroy sono notevolmente codardi, ma così sono tanti altri uomini. Non sono molto attaccato alla mia opinione intorno a ciò. Ma penso che egli procedette con molta dolcezza e riflessione. Penso che voi americani siete troppo modesti. Penso che idealizzate l'aristocrazia inglese supponendo che sia molto aristocratica. Vi basta vedere un inglese in abito da sera e sapere che è alla Camera dei Lord, per immaginare che egli abbia una tradizione. Voi non tenete conto della nostra nazionale elasticità di spirito e della capacità di elevazione. Molti dei nostri più influenti nobiluomini non solo si sono elevati di recente, ma...
— Oh, basta! – gridò Greywood Usher, torcendo impaziente la scarna mano contro un'ombra d'ironia apparsa sulla faccia dell'altro.
— Non state a parlare a quest'uomo lunatico – gridò Todd, brutalmente. – Occupatevi di me, amico mio.
La mattina dopo, padre Brown comparve con la stessa espressione timida, portando un altro pezzo di giornale rosso.
— Temo che voi trascuriate alquanto la stampa alla moda: ma questo ritaglio può interessarvi.
Usher lesse il titolo: I traviati orgiastici di East Tricks; Incidente allegro presso Pilgrim-Pond.
L'articolo continuava:
«Un ridicolo avvenimento ebbe luogo ieri notte fuori del Wilkinson Motor Garage.
«Un policeman in servizio ebbe attirata l'attenzione da un uomo vestito da galeotto, che prendeva con disinvoltura il posto al volante di un elegante Panhard. Costui era accompagnato da una ragazza avvolta in uno scialle cencioso. Intervenuta la polizia, la giovane donna gettò indietro lo scialle, e tutti riconobbero la figlia del milionario Todd che ritornava appunto dal pranzo-capriccio dei quartieri bassi al Lago; dove tutti i più scelti ospiti erano in un simile abbigliamento. Ella ed il signore che avevano indossato la casacca di galeotto partivano per la consueta gita di piacere».
Sotto il brano color rosa, Mister Usher trovò un ritaglio di un più recente articolo intitolato: Stupefacente fuga della figlia di un milionario con un forzato.
«Essa aveva preordinato il pranzo-capriccio. Ora è al sicuro in...».
Mister Usher alzò gli occhi, ma Padre Brown era andato via.