La regola di san Benedetto/Capitolo 1
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Traduzione dal latino di Francesco Leopoldo Zelli Jacobuzi (1902)
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INCOMINCIA LA REGOLA
DEL
SS. PADRE BENEDETTO.
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Delle specie o della vita dei Monaci.
CAP. 1.°
Egli è noto, che sono quattro le specie dei monaci. La prima è dei Cenobiti, cioè monasteriali, militanti sotto una Regola o un Abbate. Siegue la seconda, degli Anacoreti, cioè Eremiti; che non per recente fervore di conversione, ma per lunga pruova di monastero, di già istruiti dal conforto di altri molti, appresero a combattere contro il Diavolo; e ben muniti escono dal domestico combattimento alla singolare tenzone dell’eremo, di già sicuri, bastano, con l’ajuto di Dio, senza l’altrui consolazione, con la sola mano o il braccio, a pugnare contro i vizii della carne dei pensieri.
La terza specie poi, abominevolissima, di monaci è dei Sarabaiti; i quali né provati da regole né ammaestrati dall’esperienza, come oro nel crogioulo, ma ammolliti come piombo liquefatto, ancora serbando fede al secolo con le opere, veggonsi mentire innanzi a Dio per la loro tonsura. Essi, a due, a tre, e talvolta soli, senza pastore, non racchiusi, nell’ovile del Signore ma nel proprio, hanno per legge la voluttà dei loro desiderii; perocché ciò che essi pensano e scelgono, ciò dicono santo: e ciò che non vogliono, ciò reputano illecito.
La quarta specie infine di monaci è di quei che diconsi Girovaghi; i quali passano tutta la loro vita ospitando tre quattro giorni in varie celle e paesi, sempre vagabondi e non mai stabili, schiavi delle proprie voluttà e gozzoviglie, ed al tutto più vili dei Sarabaiti. Della compiangevole vita di tutti costoro meglio è tacere che parlare.
Lasciando adunque cosifatti monaci, veniamo con l’ajuto di Dio, a ordinare la fortissima specie de’ Cenobiti.