La mia spoglia più fral di giorno in giorno
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I
La mia spoglia più fral di giorno in giorno,
E il mio svenuto ognor più fosco aspetto
Fan, che a schivo il mio spirto abbia ricetto
Fra queste membra, ond’era un tempo adorno.
5Ma, benchè d’abitar si rechi a scorno
La stanza rovinosa, ov’è ristretto;
Dubbio tra il novo tedio e ’l vecchio affetto,
Del pari odio l’uscita, odio il soggiorno.
Io dovrei rallegrarmi, e pur mi spiace,
10Che s’allentino omai quelle ritorte,
Cui mal s’attien lo spirto mio fugace.
Stolto! Io vorrei la mia prigion più forte,
Nè intendo ancor, che libertate e pace
È quella, a cui dà l’Uom nome di morte.