La meteorologia applicata all'agricoltura/Parte seconda/3/4
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Aforismi meteorologici.
204. I. Quando la luna si trova in congiunzione, in opposizione, o in quadratura col sole, o nell’uno de’ suoi absidi, vale a dire nell’apogeo o nel perigeo, o nell’uno de’ quattro punti cardinali del zodiaco, probabilmente produce una sensibile alterazione nell’atmosfera, e un cambiamento di tempo.
205. II. I punti di luna li più efficaci sono le sizigie, e gli absidi.
206. III. Le combinazioni delle sizigie, e degli absidi, sono efficacissime, quella del novilunio col perigeo porta una certezza morale d’una gran perturbazione.
207. IV. Gli altri punti subalterni acquistano essi pure una maggior forza per la loro copulazione cogli absidi.
208. V. Le nuove e piene lune che talvolta non cambiano il tempo, sono quelle che si trovano lontane dagli absidi.
209. VI. Si deve osservare anche li Quartali, o quarti giorni, tanto avanti che dopo le nuove, e le piene lune.
210. VII. Sopra tutto il quarto giorno della luna significa; e Virgilio lo chiama un profeta certissimo. Se la luna in questo giorno mostra i suoi corni chiari e ben terminati, è segno che l’atmosfera non contiene vapori in massa; donde si può congetturare il buon tempo fino al quarto giorno avanti il plenilunio, talvolta anche per tutto il mese. L’opposto si può temere se la luna mostra i corni oscuri ed ottusi.
211. VIII. Un punto di luna ordinariamente cambia lo stato del cielo indotto dal punto precedente.
212. IX. Almeno un tempo lungo ordinariamente non cambia, se non per un punto di luna efficace, così il secco dell’anno passato 1774. terminò col perigeo dei 17. Agosto.
213. X. Gli apogei le quadrature i lunistizj meridionali, naturalmente inclinano al buon tempo, poichè questi punti tendono ad alzare il Barometro. Gli altri punti alleggerendo l’aria, ajutano a precipitar i vapori, e con ciò portano il cattivo.
214. XI. I punti lunari i forti più vale a dire i novilunj, i plenilunj, gli apogei e sopra tutto i perigei, e i loro concorsi, diventano burrascosi intorno degli equinozj, e dei solstizj.
215. XII. La mutazione di tempo s’incontra di raro nel giorno isteffo d’un punto lunare; ora anticipa, ora pospone.
216. XIII. Generalmente nell’inverno da un equinozio all’altro le alterazioni dell’aria, e delle maree, sogliono anticipare ad esser più forti. Ciò probabilmente nasce, perchè al mezzo di questo intervallo cade il perigeo del sole, il quale s’avvicina alla terra per più di due millioni di miglia; quindi anche, secondo il Sig. di Mairan, la maggior frequenza dell’aurore boreali in questi mesi. Nei 6 mesi d’estate all’opposto le maree sono assai minori, e pospongono, come anche i cambiamenti di tempo.
217. XIV. Nelle nuove e piene lune vicine agli equinozj, parte anche intorno ai solstizj principalmente quello d’inverno, il tempo si determina d’ordinario per 3, o anche per 6 mesi, all’umido, o all’asciutto.
218. XV. Le stagioni, le maree, e le annate, sembrano aver un periodo di 8. in 9 anni, corrispondente alla rivoluzione degli absidi della luna; un altro di 18 circa, e i loro moltiplici. Il ciclo più sicuro per il ritorno delle stagioni è il saro, cioè il periodo di 223 Lune, che si compie in 18 anni, e 11 giorni.
219. XVI. V’è anche un periodo di 4 a 5 anni, e questi quarti, o quinti anni vanno soggetti all’intemperanza, cogli absidi lunari situati intorno a’ segni equinoziali, o solstiziali. Quando gli absidi si trovano nei segni intermedj, gli anni sogliono esser temperati e buoni, come il fu 1775.
220. XVII. Le pioggie si ragguagliano nel periodo di 9 anni e perciò questo corso di 9 anni è il migliore per valutare, e ragguagliare le rendite delle campagne.1
221. XVIII. Le pioggie ed i venti incominciano d’ordinario (o finiscono) presso all’ora, che la Luna leva, o tramonta, passa per il meridiano di sopra o di sotto; o piuttosto all’ora del voltar dell’acqua, cioè a dire, quando la marea comincia a crescere, o a calare.
222. XIX. Piove molto più di giorno che di notte, e più tosto nell’ore della sera, che in quelle della mattina.
225. XX. I turbini, le procelle, le gragnuole, ordinario vengono da Ponente, più tosto per una quarta obliqua: ciò è cognito anche all’Antille in America. Ho non ostante veduto degli uracani anche di Levante. Ma è anche da osservare, che questo era nell’ore della mattina. Perciò credo più vero di dire, che le tempeste vengono da quella parte d’orizzonte dove si trova il sole.
224. XXI. Mi par d’osservare in generale, che i temporali d’estate che sono senza vento, non portano quasi tempesta, ma più tosto lampi tuoni è saette: all’opposto i temporali con vento danno pʊchi tuoni, ma più tosto gragnuola, i di cui grani ingrossano a proporzione della furia del vento; quindi quegli enormi pezzi di ghiaccio, che vengono coi turbini.
Aggiungerò quì alcuni altri segni di tempo, che sembrano più verificati.
225. XXII. Nè buon tempo fatto di notte, nè n volo d’estate, non dura molto, è un Proverbio; ed un vento levato di notte dura meno, che un vento levato di giorno.
226. XXIII. I moti del Barometro ben intesi, ed osservati nel proprio paese, combinati spezialmente coll’osservazione de’ venti, e di altri segni notissimi danno degl’indizj quafi certi di mutazione di tempo, tanto in buono che in cattivo.
227. XXIV. Un moto lento del Barometro indica una mutazione più lunga; un moto brusco, e come per salto, significa un tempo che dura poco; in questo caso, anche crescendo, minaccia cattivo.
Si può vedere molti altri indizj del Barometro che ho dati nel Saggio Meteorologico Parte III. Art. I. e molte eccezzioni benissimo spiegate dal Sig. de Luc, Vol. II. n.° 722. e seg. Io non mi estenderò più su quest’Articolo, che sarebbe troppo lungo, e fuor di luogo; dico solo un segno del Termometro.
228. XXV. Un notabile alzamento del Termometro, che significa caldo improvviso, segno di gran de evaporazione, pronostica pioggia vicina.
Sorpasso tanti altri segni di pioggia, o di buon tempo, che somministrano il sole, la luna, le stelle, le nuvole, i monti, gli augelli, gli altri animali, e tanti altri oggetti che abbiamo sotto gli occhi. Questi segni sono più cogniti ai marinari, ai pastori, ai contadini, che ai Filosofi; e meriterebbero per tanto d’essere esaminati coi lumi della buona fisica; io ne ho raccolti molti e spiegati alla meglio nel fine del Saggio Meteorologico. Porrò quì certi indizi generali sopra le stagioni, che non mancano d’autorità di gravi Scrittori d’Agricoltura.
229. XXVI. Un’Autunno umido, con un Inverno dolce, è seguitato ordinariamente da una Primavera asciutta e fredda, che ritarda molto la vegetazione: così fu nel 1741. Du Hamel, observ.
230. XXVII. All’opposo, se l’Inverno è asciutto, la Primavera sarà umida; a una Primavera e ad un’Estate umida, succede un Autunno sereno; ad un Autunno sereno una Primavera umida: in una parola le stagioni alternano, e si compensano.
231. XXVIII. Se le foglie nell’autunno tardano a cadere, dinotano un inverno umido ed aspro (così fu nell’anno 1774, ch’entrò l’inverno così crudo benchè dopo si mitigò): probabilmente a cagione dei venti d’ostro, che prolungano l’umido e il caldo; donde all’opposto deve dominar nell’inverno il vento di tramontana, che porta il freddo, e questo tanto più vivo, che trova l’umidità dell’autunno: tal fu l’inverno del 1709. 1740. 1770. appresso di noi (questi inverni distano tra loro per 30. anni) . Bacone di Verulamio (Sylva Sylvarum) rimarca, coll’osservazione de’ paesani, che quando v’è abbondanza di bacche nella spina bianca, e nella rosa canina, v’è minaccia d’un inverno crudele, poichè anche questo è un indizio, che la state fu umida e poco calda.
232. XXIX. Le Gru, e gli altri augelli di passaggio, se passano di buon’ora in autunno come nel 1765. e 66. (e anche nell’anno 1774.) disegnano pure un inverno freddo, essendo segno che nei paesi settentrionali il freddo ha già preso possesso.
233. XXX. Se tuona in novembre, o in decembre, il popolo crede generalmente che si deve aspettar ancora del buon tempo con del caldo. (Ciò fu falso nel 1774). Ma se tuona di buon ora, avanti che gli alberi mettano foglie in primavera, si deve sempre aspettare un ritorno di freddo, ciò che successe nella Svizzera nel 1765. che tuonò in Gennajo; e appresso di noi, nel 1770.
Note
- ↑ Nelle memorie di Berna 1767. v’è questo avvertimento: In 10. anni ve n’è di pessima raccolta, e di assai mediocre e scarsa, 5 di ordinaria, e 2 di abbondante.