La mandragola/Atto terzo/Scena quarta
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Niccolò Machiavelli - La mandragola (1518)
Atto terzo
Scena quarta
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Fra’ Timoteo, Ligurio, messer Nicia.
- Timoteo
- Le piú caritative persone che sieno sono le donne, e le piú fastidiose. Chi le scaccia, fugge e fastidii e l’utile; chi le intrattiene, ha l’utile ed e fastidii insieme. Ed è ’l vero che non è el mele sanza le mosche. Che andate voi facendo, uomini da bene? Non riconosco io messer Nicia?
- Ligurio
- Dite forte, ché gli è in modo assordato, che non ode quasi nulla.
- Timoteo
- Voi sete il ben venuto, messere!
- Ligurio
- Piú forte !
- Timoteo
- El ben venuto!
- Nicia
- El ben trovato, padre!
- Timoteo
- Che andate voi faccendo?
- Nicia
- Tutto bene.
- Ligurio
- Volgete el parlare a me, padre, perché voi, a volere che v’intendessi, aresti a mettere a romore questa piazza.
- Timoteo
- Che volete voi da me?
- Ligurio
- Qui messere Nicia ed un altro uomo da bene, che voi intenderete poi, hanno a fare distribuire in limosine parecchi centinaia di ducati.
- Nicia
- Cacasangue!
- Ligurio
- (Tacete, in malora, e’ non fien molti!) Non vi maravigliate, padre, di cosa che dica, ché non ode, e pargli qualche volta udire, e non risponde a proposito.
- Timoteo
- Séguita pure, e lasciagli dire ciò che vuole.
- Ligurio
- De’ quali danari io ne ho una parte meco; ed hanno disegnato che voi siate quello che li distribuiate.
- Timoteo
- Molto volentieri.
- Ligurio
- Ma egli è necessario, prima che questa limosina si faccia, che voi ci aiutiate d’un caso strano intervenuto a messere, che solo voi potete aiutare, dove ne va al tutto l’onore di casa sua.
- Timoteo
- Che cosa è?
- Ligurio
- Io non so se voi conoscesti Cammillo Calfucci, nipote qui di messere.
- Timoteo
- Sí, conosco.
- Ligurio
- Costui n’andò per certe sua faccende, uno anno fa, in Francia; e, non avendo donna, che era morta, lasciò una sua figliuola da marito in serbanza in uno munistero, del quale non accade dirvi ora el nome.
- Timoteo
- Che è seguíto?
- Ligurio
- E’ seguíto che, o per straccurataggine delle monache o per cervellinaggine della fanciulla, la si truova gravida di quattro mesi; di modo che, se non ci si ripara con prudenzia, el dottore, le monache, la fanciulla, Cammillo, la casa de’ Calfucci è vituperata; e il dottore stima tanto questa vergogna che s’è botato, quando la non si palesi, dare trecento ducati per l’amore di Dio.
- Nicia
- Che chiacchiera!
- Ligurio
- (State cheto!) E daragli per le vostre mani; e voi solo e la badessa ci potete rimediare.
- Timoteo
- Come?
- Ligurio
- Persuadere alla badessa che dia una pozione alla fanciulla per farla sconciare.
- Timoteo
- Cotesta è cosa da pensarla.
- Ligurio
- Guardate, nel far questo, quanti beni ne resulta: voi mantenete l’onore al monistero, alla fanciulla, a’ parenti; rendete al padre una figliuola; satisfate qui a messere, a tanti sua parenti; fate tante elemosine, quante con questi trecento ducati potete fare; e, dall’altro canto, voi non offendete altro che un pezzo di carne non nata, sanza senso, che in mille modi si può sperdere; ed io credo che quello sia bene che facci bene ai piú, e che e piú se ne contentino.
- Timoteo
- Sia, col nome di Dio. Faccisi ciò che voi volete, e, per Dio e per carità, sia fatto ogni cosa. Ditemi el munistero, datemi la pozione, e, se vi pare, cotesti danari, da potere cominciare a fare qualche bene.
- Ligurio
- Or mi parete voi quel religioso, che io credevo che voi fussi. Togliete questa parte de’ danari. El munistero è... Ma aspettate, egli è qui in chiesa una donna che mi accenna: io torno ora ora; non vi partite da messer Nicia; io le vo’ dire dua parole.