La madre der condannato

Giuseppe Gioachino Belli

1846 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti caudati letteratura La madre der condannato Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Una bbiastéma der Crèdo Un caso da carbone bbianco
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1846

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LA MADRE DER CONDANNATO

     Ma ddio mio! doppo un mese de spedale,
Che ssi ssarvò1 la pelle fu una sorte,
Va e sse2 vede serrà ttutte le porte
Perchè mmanco parlassi3 ar cardinale!

     Capisco che ssi aggnede4 pe’ le corte
E ammazzò er codatario,5 fesce male:
Chi lo nega? Ma adesso er tribbunale
Ha ffatto bbene a ccondannallo a mmorte?

     Nun aveva da èsse accarcolato6
Er brutto aripentajjo de la fame
De quer povero fijjo disperato?

     Eh! ssi potesse cqua vede7 er zovrano!...
Je vorìa dì:8 “Ssò ste ggentacce infame
Che jj’hanno messo quer cortello in mano.„

5 aprile 1846

Note

  1. Se salvò.
  2. Si.
  3. Nemmeno parlasse.
  4. Se andò.
  5. Caudatario.
  6. Esser calcolato.
  7. Eh, si potesse qua vedere: potesse vedersi, ecc.
  8. Gli vorrei dire.