La leggenda di Tristano/CLXXVI
Questo testo è completo. |
◄ | CLXXV | CLXXVII | ► |
CLXXVI. — E attanto dice lo conto, che quando T. intese queste parole, disse: «Certo, cavaliere, voi dite veritá, ch’io voe cercando l’aventure per gli lontani paesi. Ma questa aventura non voglio provare imprima, imperciò ch’io no l’ho usata; ma se voi passerete imprima, e io passerò appresso di voi». E quando lo re siniscalco vide che T. non volea passare, ed egli sí disse: «Certo, cavaliere, ora bene mostrate voi sí come voi siete di Cornovaglia, quando voi no volete passare questo fiume. Ma tanto mi dite, se Dio vi salvi, se voi foste venuto qui tutto solo e come avereste fatto per passare questo fiume, per andare dall’altra parte di questo diserto?». E T. rispuose e disse: «Se io fosse solo, no l’avre’ io perciò passato, ma sarei andato da un’altra parte, infino a tanto ch’io avesse trovato alcuno passo lá ond’io sarei passato». Ma istando per uno poco, e lo re siniscalco disse: «Cavaliere, quale volete voi imprima, o di passare questo fiume, sí come voi vedete, o volete voi andare ad uno ponte a combattere con uno cavaliere, lo quale guarda lo ponte?». E quando T. udío le parole delo cavaliere, disse: «Certo, re siniscalco, io voglio imprima combattere, ched io non voglio che noi passiamo questo fiume». E a tanto incominciarono a cavalcare inverso lo ponte, e tanto cavalcarono in cotale maniera ch’egli fuorono alo ponte per passare.