La gente di spirito/Atto terzo/Scena settima

Atto terzo

Scena settima

../Scena sesta ../Scena ottava IncludiIntestazione 11 aprile 2011 75% Teatro

Atto terzo - Scena sesta Atto terzo - Scena ottava

Carlo, Eugenia e detti.


Fausto

a Sofia.

Chissà che il cavaliere ce ne sappia dire qualche cosa.
Eulalia
La mamma.
Ernesto
Qui non c'è posto altro.
Eulalia
Le se ne fa... o si va a raggiungerla.

Accenna di alzarsi, e guarda Ernesto coll'aria della maggiore civetteria.

Ernesto
Ah! non pensavo che c'è anche il cavaliere.
Eulalia
Oh? Mamma... vieni a seder qui.

Eugenia sedendo daccanto all'Eulalia, Ernesto le deve cedere la propria scranna. È appoggiato con una mano allo schienale della scranna dell'Eulalia.

Fausto

trae Carlo sul davanti.

Mi sapresti dire tu chi possa essere stato... sul terrazzo, ora fa mezz'ora... con...
Carlo
Sst...
Fausto
Eri tu?
Carlo
Ma zitto... mi raccomando... Prometti?
Fausto
Oh! quanto a prometterlo... sì.

S'allontana.

Carlo
Mi raccomando.
Ernesto
Carlo.

Carlo si volge.

La signorina Eulalia ti vuole.
Carlo

premuroso.

Me?
Eulalia
Non è vero niente.
Carlo
Mi rimanda allora?
Eulalia
Oh! dacché è venuto, rimanga.
Fausto

a Campioni, che sdraiato su di una poltrona sta leggendo.

È scoperto.
Campioni
Chi?
Fausto
Il Romeo.
Campioni
Cioè?
Fausto
L'uomo del terrazzo.
Campioni
Ah! Chi è?
Fausto
Indovini.
Campioni
Dica, dica.
Fausto
Il cavaliere.
Campioni
Davvero!
Fausto
Mi raccomando, veh?!
Campioni
Oh!
Fausto
Rimane la Giulietta...
Campioni
Giulietta? Ah! capisco...
Fausto
Quella sarà più difficile a trovarsi. C'è l'imbarazzo di un marito.

Lascia Campioni, e torna presso la signora Sofia.

Campioni

fra sé.

Il cavaliere Carlo dunque! (Si rimette a leggere).
Lucia

è seduta a un tavolino dove sta spaginando un giornale.

Eulalia... vieni a vedere questi disegni.
Eulalia

senza muoversi.

Che giornale è?
Lucia
L'Illustrazione tedesca...
Ernesto
La signorina Eulalia li conosce di già.
Eulalia
Che ne sa lei?
Carlo

sottovoce all'Eulalia.

Rimanga... sia buona.
Ernesto

forte a Lucia.

Li faccia passare al mio amico Matteo... a ricordargli la Germania, lo si fa andare in brodo di giuggiole.
Eulalia
Perché?
Ernesto
Non lo sa? Matteo possiede dei parenti tedeschi.
Carlo
È vero... una cugina.
Ernesto
E tal quale lo vedono... il mio amico Matteo vuol personificare il connubio delle razze latine colle teutoniche. Bisognava sentirlo l'anno passato, come lo gonfiavano i trionfi prussiani!
Eulalia

a Matteo.

E non ci ha mica detto nulla mai, il signor Matteo!
Ernesto
Sfido io! Il suo è amore tedesco pretto. Taciturno quanto profondo. Non ci sono che i nordici che conoscano l'amore...
Eugenia
Noi, no?
Ernesto
Di vista solamente.
Eulalia
Com'è fatto?
Ernesto
Come lei.
Eulalia
Ah! Ah!
Federico

a Ernesto.

Raccontaci dunque gli amori di Matteo.
Ernesto
Subito... E prima di tutto... c'è nessuno qui, che creda agli angioli?
Eulalia
Io.
Ernesto
Io pure. Vent'anni or sono, era novità metterli in canzone... ora è vecchiume la canzonatura. Or bene, Matteo ne ha scoverto uno, di questi aliferi. Nientemeno che un angiolo tedesco... al quale non difetta nessuno dei serafici ideali richiesti. Biondo, alto, incompreso come la Seraphita di Balzac. La metafisica fatta donna, morale come un racconto di Thouar... con l'anima e gli occhi azzurri... un angiolo diafano... salvo a diventare matronale cogli anni...

Tutti ridono, meno Matteo, Lucia e Massimo.

Li diverto? Li faccio ridere? Allora continuo... Mi ci vuol così poco a me, per riuscir spiritoso! Dunque dicevamo degli angioli.
Eulalia
Perdoni, dicevamo di un angiolo.
Ernesto
Tornavo al plurale... (con una leggera tinta di canzonatura) per dare un posto anche a lei.
Eulalia
Grazie.
Ernesto
L'angiolo del mio amico Matteo.
Matteo

viene non veduto fin dietro le spalle d'Ernesto e lo tira per le falde dell'abito.

Ernesto

volgendosi.

Che cos'è? Oh, sei tu?
Carlo
No... no... non c'è remissione.
Eugenia
Signor Matteo, è inutile.
Federico
Vogliamo la storia.

Matteo parla con Ernesto con aria di umiltà supplichevole.

Ernesto
Signori!... il mio amico Matteo mi proibisce di raccontarla.
Matteo
No... proibisco... eh! eh! eh!
Eulalia
Non proibisce... dica.
Ernesto

a Matteo.

Continuo?
Matteo

sottovoce e supplichevole.

No.
Ernesto
Lo dicevo io che era un amore profondo? (A Matteo). Via... dacché ci sono, mi contenterò di alcune pennellature generali... stai buono.

Matteo si allontana contristato.

L'angiolo del mio amico Matteo sarà come i popoli felici... non avrà storia o la ci starà in poche parole: custodì la casa, filò la lana, e propagò sulla terra la razza dei Mattei.

Tutti ridono.

Non ce ne ha mai di soverchio al mondo di quegli uomini lì. Matteo... prima di aprirsi colla sua germanica cugina, durò a volerle bene cinque anni. Io lo vedevo immagrire e sciogliersi in sospiri come fa la legna umida quando è messa sul fuoco. L'angiolo sospirava anche lui. L'angiolo di Matteo è un angiolo casalingo, adorno di tutte quelle ignorate virtù che fanno presagire una buona madre di famiglia. Ricama in lana, soffre delle gelature, frigge gli sgonfiotti, prepara le conserve e compila certe torte che sentono di cielo.
Matteo
Ernesto!
Eulalia
Lo lasci dire... lei non ha diritto di essere modesto per altri.
Matteo

con imbarazzo.

Non è modestia.
Carlo
Ah! Ah! Ah!... che cos'è invece?

Tutti ridono. Campioni riprese e smesse più volte il giornale nulla occupandosi della conversazione generale. È agitato; s'alza coll'aria pensierosa e passeggia per proprio conto.

Campioni
C. a. m. p. i. o. n. i... Otto lettere... È un brutto augurio! Era il cavalier Carlo!
Fausto

a Sofia.

La signora Eugenia senza fallo.
Sofia

sottovoce.

Pare.
Fausto
Stamattina la nipote... che aspetta Ernesto sugli scogli... stasera... Povero Carlo! Una donna a quell'età è capace di innamorarsi sul serio.
Sofia
E prima no?
Fausto
Ne chiederò al capitano Norbetti...
Sofia
Ingrato!

Continuano a parlare fra di loro.

Eugenia
Signor Matteo... ci fa il broncio?
Matteo

ridendo.

Oh! signora Eugenia! eh! eh! eh!...
Ernesto
In caso non lo farebbe che a me...
Matteo
A nessuno io lo faccio.
Carlo
Al contrario, gli devi essere riconoscente ad Ernesto.
Federico
Sicuro, grazie il ritratto lusinghiero.
Carlo
E poi tutti sanno ormai che tu non sei più libero e così eviti molti pericoli.
Eulalia
Dio sa però se la conoscenza di quella storia non avrà cagionato qualche disinganno... qui...
Massimo
Oh!
Ernesto

ridendo.

Questo pensavo ancor io.
Eugenia
Ha sentito, signor Matteo?
Federico
Ne devi aver delle grosse tu sulla coscienza con quell'aria innocentina!
Carlo
Chissà quante disgraziate v'hanno al mondo che piangono in grazia tua.
Matteo
Oh! non credo... eh! eh!

Tutti ridono. Matteo è confuso, imbarazzato ed afflitto.

Eulalia
Non lo crede proprio?
Eugenia
Via, signor Matteo.
Ernesto
Scommetterei che la signorina Eulalia istessa...
Matteo

piange quasi.

Lo so che non possiedo lo spirito di loro signori... che colpa ci ho io... se non sono buono da rispondere? Ma ho fatto del male a nessuno forse?... Non l'ho fatto mica...
Federico
Se le parli con quella voce lì, alla tua tedesca... sei irresistibile...
Fausto

a Sofia.

Tornano a ballare... facciamo un giro?

Escono a braccetto.

Carlo

accennando Matteo.

Ernesto... come si chiama... la...
Ernesto
Non lo ricordo bene.
Federico
E sta a Firenze?
Ernesto
Sì.
Federico
La si vede nel mondo?
Ernesto
No... figurati... è un angiolo casalingo...!
Federico
Non lo ricordi proprio... il nome?
Ernesto
Domandatelo a lui.
Matteo

per togliersi a quel tormento si avvicina all'Eulalia.

Se volesse aver la compiacenza di ballare con me.
Eulalia
Grazie... molto gentile.

Rimane.

Matteo

le porge la mano.

Sì?
Eulalia

ridendo.

Avrei paura d'ingelosirmi... o d'ingelosire, e non voglio né l'uno né l'altro.
Massimo

trattenendosi a stento.

Oh!

Ernesto sorride coll'aria di compiacenza. Matteo si allontana mortificato.

Lucia
Signor Matteo...

Matteo si volge sospeso.

Lucia

venendo a lui.

Mia cugina è stanca... non le spiace ballare con me?
Matteo
Grazie! oh! grazie.
Massimo
Brava, per Dio.
Ernesto

tra sé.

Ce ne volle!

Matteo e Lucia escono a braccetto.

Ernesto

all'Eulalia.

E con me?
Eulalia
Con lei!
Ernesto
Due battute sole...
Eulalia
Ma balla lei?
Ernesto
Sono dodici anni che ho smesso.
Eulalia
E perché ci ritorna?
Ernesto
Mah! Non per ballare.
Eulalia
Non fosse che grazie la rarità del caso.

Escono a braccetto.

Carlo

ad Eugenia cui siede vicino.

Quella santuccia d'una vostra nipote ha dato al rifiuto della signorina Eulalia un'importanza!
Eugenia
È vero... l'avvertirò io stassera... Nessuno ci ha visti rientrare?
Carlo
Oh! nessuno... come volete?
Campioni

guardandoli di traverso.

Sono insieme di nuovo.
Eugenia
Guardate, Campioni pare preoccupato.
Carlo
Non è nulla... il dispetto d'oggi col dottore.
Eugenia
M'era parso proprio di sentir gente sul terrazzo.
Carlo
No... non c'è nessuno mai... qualche pescatore dalla spiaggia.
Eugenia
Sono inquieta!
Campioni
Se me ne potessi accertare!

Lucia e Matteo rientrano.

Matteo

depone Lucia a sedere.

Grazie.
Lucia
Oh! non lo dica!
Matteo
Come è buona lei!

S'allontana.

Massimo

avvicinandosi.

Ho aspettato che tornasse, per poterle stringere la mano.

Lucia gliela porge senza parlare.

Buona sera.
Lucia
Buona sera.

Massimo esce.

Campioni
Lucia.
Lucia
Zio.
Campioni
Vieni qui.

Lucia obbedisce.

Campioni
Dimmi un po'... così... per... Prima che veniste di qua... la zia era col cavaliere?
Lucia
Sì... lui c'è stato sempre daccanto tutta la sera.
Campioni
Li hai veduti?
Lucia
Meno un po' di tempo... che credo fossero qui.
Campioni
Ah! di là non c'erano?
Lucia
No... Perché queste domande?
Campioni
Nulla.
Lucia
Hai dei sospetti anche tu, sul conto del cavaliere?
Campioni
Anche tu? Che cosa vuol dire questo: anche tu?
Lucia
Nulla.
Campioni
Tu sai qualche cosa...
Lucia
No... solo non credo che ci si possa fidare del cavaliere.
Campioni
Va bene... io le capisco di volo le cose... vai pure.

Lucia s'allontana.

Era lei... senza fallo...

Passeggia, guarda Eugenia e Carlo, e poi.

Si fa tardi... ritiriamoci.
Eugenia
Come vorrai... solo l'Eulalia è di là che balla ancora.
Campioni
La piglieremo passando.
Carlo

offrendo il braccio all'Eugenia.

Col suo permesso... io.
Campioni

dà il braccio a sua moglie.

Grazie... buona notte... Lucia...
Carlo

le offre il braccio.

Signorina...

Lucia senza avvertirlo si attacca all'altro braccio di Eugenia. Eugenia guarda Carlo con inquietudine. Escono Campioni, Eugenia e Lucia. Carlo li guarda uscire stando nel vano

della porta che mette alla sala di musica.