La gente di spirito/Atto primo/Scena seconda

Atto primo

Scena seconda

../Scena prima ../Scena terza IncludiIntestazione 11 aprile 2011 75% Teatro

Atto primo - Scena prima Atto primo - Scena terza

Federico, poi Carlo.


Federico

va al tavolino, e scrive.

Un acconto! Avrò quindici giorni di sosta. In quindici giorni!
Carlo
Cercavo te.
Federico

ha terminata la lettera, e la mette in saccoccia.

Eccomi. Come va?
Carlo
Così così! Quel signor Massimo...
Federico
È proprio lui?
Carlo
Non ottenni ancora di strapparle una confessione.
Federico
Assiduo lo è.
Carlo
E seccante pure. A buon conto stamattina potrò chiarirmi se avrò da combattere una passione in lei.
Federico
In qual modo?
Carlo

porgendogli un giornale.

È il giornale di qui. L'Eco del mar Tirreno. Direttore ne è un imbecille, mio amico, al quale fornii alcune informazioni sul conto del dottore.
Federico
Che informazioni?
Carlo
Onorevolissime. Una specie di eroismo notturno, alla san Vincenzo. Una famiglia di pescatori, presso la quale il nostro dottorino ama rappresentare la parte della Provvidenza. Certe visite di soccorso... incognito.
Federico
Ah! Ah! Ah!
Carlo
Converrà che tu lo legga stamane, quando tutti siano in sala. Se ne è innamorata...
Federico
La signorina Eulalia, innamorata di quel chierico fallito! Sarebbe bella!
Carlo
Se non amore, potrebb'essere abitudine.
Federico
Disavvezzarla.
Carlo
E la cugina... quella monachella di una signora Lucia che lo sostiene!
Federico
Fare di tirarlo via.
Carlo
Al contrario, fare che centuplichi l'assiduità; gittarglielo nei piedi ad ogni svolto, che se ne infastidisca. Regola generale: un amatore che paia Felice, è mezzo rovesciato.
Federico
Fra te e lui! E la mamma?
Carlo
Uh! La signora Eugenia non mi dà pensiero.
Federico
E papà Campioni?
Carlo
Bello ostacolo!
Federico
Però...
Carlo
Ho il mio piano di battaglia. Tu bada a quel che ti dico.
Federico
Eccomi.
Carlo
Si susurra in giro che io faccio la corte alla signora Eugenia.
Federico
Disperdo le male lingue.
Carlo
No... povere male lingue! Perché disperderle? Aiutarle invece, ma con arte. Tu mi sei amico e quindi puoi sparlare di me, coll'aria di difendermi... e voglio una di quelle difese... che... mi capisci. Insomma, domani la voce del mio corteggiare la signora Eugenia deve aver preso corpo. E per ottener ciò... stasera... ci vorrebbe un indiscreto.
Federico
Fausto.
Carlo
Si... bene, stasera circa le nove ore, mentre si fa musica nel salone, farai di condurlo sul terrazzo a dritta... che è sempre deserto.
Federico
Ho capito.
Carlo
E di quanto vedrete... tu consiglierai a Fausto che taccia, e lascia fare a lui. Quel signor Massimo...
Federico
Lo canonizzeremo.
Carlo
Dopo il martirio.
Federico
A proposito... Aspettavo stamane certi quattrini... quella posta maledetta!
Carlo
Quanto? (Mette mano alla borsa).
Federico
Oh Dio! Un cento cinquanta lire... appena arrivino...
Carlo

gli dà i danari.

Con tuo comodo.
Federico
Grazie.