La fuga di Papa Pio IX a Gaeta/Capitolo IV
Questo testo è completo. |
◄ | Capitolo III | Capitolo V | ► |
IV.
Erano circa le dieci ore della sera, quando un viglietto mandato dal palazzo ci recò qualche sollievo. Il sig. di Butenieff, inviato russo, lo aveva scritto a sua moglie ed era firmato da tutti i suoi colleghi che avevano famiglia. Vi si diceva che tutti stavano bene e si trovavano in sicurezza. Un’ora dopo mio marito venne a casa. Ancora pieno di terrore mi narrò che la plebe armala aveva circondalo il palazzo pontificio, diretto i cannoni verso il portone e che egli stesso aveva veduto penetrare le palle nella stanza del tribolato principe, e che monsignor Palma era stato ucciso. Egli mi narrò che il papa era stato privato della sua guardia svizzera, rimpiazzala dalla guardia civica; che colle più violenti minaccie fu richiesto, e a colpi di fucile proclamato quello strano ministero con Galletti, Sterbini, Muzzarelli,
Campello, Mamiani, e finalmente che il Santo Padre aveva diretto a tutti i rappresentanti esteri radunati presso di lui una solenne protesta contro tutte le ingiurie e inquietudini di quella giornata.