La figliola di Tantalo
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Questo testo fa parte della raccolta Odi di Anacreonte
ALLA SUA DONNA
La figliola di Tantalo
Piangendo su gl’Idèi colli impietrò:
Progne, già bella vergine,
Subitamente rondine, volò.
lo speglio vorrei farmi, o giovinetta,
Perchè tu ’l guardo in me tenessi intento;
O mutarmi nel bianco vestimento
Che il dilicato corpo ti circonda:
Deh! far mi potess’io chiara e fresc’onda
Per bagnar le tue membra, o molle unguento
Per diffondere in te fragranza eletta;
Monile al tuo bel collo vorrei farmi,
O zona al colmo seno;
O in socco pur cangiarmi
Sì che il tuo piede mi premesse almeno.
M.