Il Re Porcaro - Capitolo I

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Piumadoro e Piombofino Il Re Porcaro - II

Un Re aveva tre figliuole belle come il sole e ch’egli amava più degli occhi suoi.

Avvenne che il Re, rimasto vedovo, riprese moglie e cominciò per le tre fanciulle una ben triste esistenza. La matrigna era gelosa dell’affetto immenso che il Re portava alle figlie e le odiava in segreto. Con mille arti aveva cercato di farle cadere in disgrazia del padre, ma visto che le calunnie non servivano che a farle amare di più, deliberò di consigliarsi con una fattucchiera.

- Si può farle morire - rispose costei.

- Impossibile: il Re ammazzerebbe anche me.

- Si può deturparle per sempre.

- Impossibile: il Re m’ammazzerebbe.

- Si può affatturarle in qualche modo...

- Vorrei una fatatura che le facesse odiare dal padre, per sempre.

La strega meditò a lungo, poi disse:

- L’avrete. Ma mi occorre che mi portiate un capello di ciascuna strappato con le vostre mani e tre setole porcine, strappate con le vostre mani...

La matrigna ritornò a palazzo e la mattina seguente entrò sorridendo nelle stanze delle tre principesse, mentre le cameriste ne pettinavano le chiome fluenti.

- Figliuole mie - disse con voce affettuosa - voglio insegnarvi un’acconciatura di mia invenzione...

E preso il pettine dalle mani delle donne, pettinò Doralice.

- Ah! mamma, che mi strappate i capelli!...

Pettinò Lionella.

- Ah! mamma, che mi strappate i capelli!...

Pettinò Chiaretta.

- Ah! mamma, che mi strappate i capelli!...

Salutò le figliastre e uscì con i tre capelli attorti nel dito indice... Attraversò i giardini, i cortili, giunse alle fattorie, entrò nel porcile e con le sue dita inanellate strappò tre setole da tre scrofe grufolanti.

Poi ritornò dalla strega.

La strega pose in un lambicco i tre capelli dorati e le tre setole nere, vi unì il succo di certe erbe misteriose e ne distillò poche gocce verdastre che raccolse in una boccetta.

- Eccovi, Maestà. Le verserete nel bicchiere del Re, all’ora del pranzo. È la fatatura dello scambio; l’effetto sarà immediato.

La Regina si tolse dalla corona la pietra più bella, la regalò alla strega e se ne andò.