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XXVIII XXX

 
Per questo, amico, ch’io t’ag[g]io mostrato,
lo qual mi sembla che·ssia dirittura,
ti vo’ pregar co·la mia mente pura
4ched e’ ti piaccia ricever in grato

in questa vita quanto ch’aportato
ti fia o di sollazzo o di rancura,
e di te metter tutto a la ventura,
8ben operando tuttor dal tu’ lato.

E·ssovra tutto ancor pregar ti vogl[i]o
che·tti riduchi a quelli ’ntendimenti
11là dove credi di leg[g]ier venire;

quegli altri grandi, per Dio, lascia gire,
ché·ssempre vedi li maggio talenti
14muovere da soperbia e da·rrigoglio.