XLIX

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XLVIII L

 
Como ch’Amor mi meni tuttavolta,
i’ sono issuto e·sson di sua masnada,
né altra vita tener non m’agrada,
4benchéd e’ m’aggia la speranza tolta:

ché, quand’ om è acconcio in fede molta,
non leggiermente su’ voler digrada,
ma·ssi pena seguire tuttafiada,
8com’ io fo, lasso, c’ho ’n ciò fede istolta.

Né già però non lascio mia follia,
ché·ssì fermato sono in ciò per uso
11che·ssaggiamente parmi dimenare;

né ’nganno, ch’i’ conosca, non mi pare
altro che dritto: onde però mi scuso
14che, in servendo Amor, fo cortesia.