La bella cetra, che scolpita splende

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Epitaffi Letteratura Per il signor Francesco Rasi Intestazione 12 giugno 2023 75% Da definire

Mio nome fu Riccardo, e gli occhi apersi Perchè non fu nessuno unqua più degno
Questo testo fa parte della raccolta Epitaffi di Gabriello Chiabrera


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III

PER IL SIGNOR FRANCESCO RASI.

La bella cetra, che scolpita splende
     In questi marmi, ti può far sicuro,
     Che il Rasi qui sepolto era maestro
     Dell’amabile arnese. O lieto l’Arno,
     E lieto il Mincio, che d’udir fu degno
     Il suon soave, che non mai sentiro
     Le bellissime rive dell’Eurota
     Negli anni antichi, e s’egli alzava il canto,
     Sorpresi all’armonia dell’aurea voce,
     Taceano i venti e s’arrestavan l’onde,
     E chinavano i pin l’altere cime:
     Perocchè egli solea, non la faretra
     Dell’alato figliuol di Citerea,
     Ma cantar degli eroi l’alme corone.
     Or voi cortesi, che per via passate,
     Di voi prendavi duol: l’alte lusinghe
     Delle Sirene e dell’Aonie Muse
     Mai più non siete per udire in terra.