La bballarina de Tordinona
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847
LA BBALLARINA DE TORDINONA.1
Freghete, Chiara, cuanti sguizzi2 novi!
E cche!, vviènghi de razza de sciriole?!3
E ssarti e ggiravorte e ccrapïole!...4
Accidenti che ccianche5 t’aritrovi!
Frulli, pe’ ccristo, cuelle du’ stajole6
E un par d’occhiacci accusì ffurbi movi,
Ch’a nnoi sce succhi com’e rrossi d’ovi,
E li tu’ atti li pòi dì pparole.
Eh vviè, ppasciòcca,7 ar prato de Testaccio:8
Viè, si tte schifi de bballà su cquello,
La sera all’ostaria der Gallinaccio.
Perch’io m’impegnerìa puro9 l’u......
Pe’ bballà inziem’a tté, ddoppo er carraccio,10
O ’na lavannarina o un zartarello.11
Roma, 20 febbraio 1832.
Note
- ↑ La valente mimica e danzatrice Clara Piglia. Intorno al Teatro di Torre-di Nona [oggi più comunemente Apollo, e che presto, grazie al cielo, sarà demolito], vedi il poema del Carletti intitolato: L’incendio di Tordinona, e scritto in male imitato vernacolo romanesco.
- ↑ [Guizzi.]
- ↑ [Le ciriole son piccole anguille, di cui si fa molto consumo a Roma.]
- ↑ Salti, giravolte, capriole.
- ↑ Gambe.
- ↑ [Propriamente, “staggi;„ ma qui vale: “gambe sottili e svelte.„]
- ↑ Paciòcca, cioè “bella e gradita donna.„
- ↑ Su Testaccio vedi il sonetto... [Una lingua ecc., 2 dic. 32, nota 1].
- ↑ Pure.
- ↑ Il carro o carraccio, è certa specie di commedia in pessime ottave, nenia insoffribile cantata sul colascione e con le più sconce contorsioni, i di cui interlocutori, tutti uomini, sono sempre un ebreo, un facchino, una donna, specie di Pantalone, con un naso posticcio, ecc.
- ↑ I due balli più in voga presso il volgo: il primo di essi è aiutato da un certo gesto di mani, anzi laidetto che no. [Il saltarello corrisponde al “trescone„ de’ Toscani.]